Gli asparagi sono verdure primaverili dotate di un gusto particolare e raffinato. Oltre a vantare numerose proprietà benefiche (principalmente diuretiche e depurative), sono molto ricercati come ingrediente principe di frittate, zuppe, creme e naturalmente paste e risotti.
L’asparago è una pianta perenne, rampicante, della famiglia delle Liliacee, la stessa delle cipolle e dell’aglio. E’ dotata di rizomi, ovvero di fusti sotterranei che formano un reticolo e da cui dipartono i turioni (germogli), ovvero la parte apicale commestibile che viene raccolta, cucinata e gustata in molti modi.
Esistono diverse varietà di asparago. Principalmente distinguiamo la varietà selvatica (Asparagus acutifolius) da quella che viene invece coltivata (Asparagus Officinalis L.).
L’asparago selvatico
L’asparago selvatico (Asparagus acutifolius) cresce spontaneo nei boschi e nelle campagne fino a 1.500 m d’altitudine. In particolare sono molto facili da trovare sotto le querce e gli ulivi. Sono piante dotate di fusti che formano intricati ed irti cespugli spinosi conosciuti anche come Asparagina.
I giovani getti degli asparagi selvatici, ovvero i turioni, vanno raccolti quando sono ancora teneri, prima di assumere una consistenza lignea e coriacea. Altrimenti, se non vengono raccolti con tempismo, essi ramificano, diventando di fatto immangiabili.
I turioni della varietà selvatica sono più fini rispetto a quelli che vengono coltivati e che si trovano comunemente nei banchi dei supermercati. Il gusto però è decisamente più intenso e per molti rappresenta una prelibatezza che difficilmente l’asparago coltivato può eguagliare.
L’asparago coltivato
Essendo considerato da secoli una vera e propria leccornia, oltre che un vegetale estremamente benefico per l’organismo, l’asparago è stato e viene tutt’ora coltivato in molte regioni d’Italia e d’Europa. In particolare è proprio l’Italia, insieme alla Francia ed alla Germania, ad essere una dei maggiori produttori di asparagi a livello europeo.
Gli asparagi coltivati (Asparagus Officinalis L.) sono più spessi di quelli selvatici, ma hanno anche un gusto meno deciso, che varia a seconda del tipo.
Ecco alcune delle principali varietà coltivate in Italia.
L’asparago bianco
L’asparago bianco viene coltivato in assenza di luce, così facendo viene bloccata la fotosintesi naturale. Il più famoso asparago bianco è quello di Bassano, ma sono molto conosciuti anche il Nobile di Verona, il Bianco di Cesena e il Bianco di Cimadolmo. La loro peculiarità è il sapore delicato, leggermente dolce-amaro caratteristico, che li rende del tutto unici.
L’asparago verde
L’asparago verde, germoglia alla luce del sole, ed è uno tra i più caratteristici prodotti dell’ agricoltura emiliana. Le varietà più conoscite sono l’Asparago Verde di Altedo I.G.P. e il Mary Washington. Questa varietà ha un sapore marcato e ha un gusto dolciastro, che evoca in parte quello del carciofo. L’asparago verde è la sola tipologia che non ha bisogno di essere pelata.
L’asparago rosa
L’ asparago rosa è una qualità di asparago coltivata esclusivamente a Mezzago, in provincia di Monza, ma fa parte del gruppo degli asparagi violetti come quello di Albenga e il D’argenteuil.
L’asparago rosa di Mezzago è caratterizzato da punte di colore rosato, dovute ad una limitata esposizione al sole. Le peculiari qualità organolettiche e il ristretto tempo di produzione – che inizia ad aprile per terminare a maggio – rendono questo asparago particolarmente pregiato.
In generale, gli asparagi rosa e violetti, hanno un sapore più intenso di quelli bianchi e un po’ amaro. Sono consigliabili nei risotti e per fare ottime torte rustiche.
L’asparago viola
L’asparago violetto è una specialità di Albenga, arrivato all’onore delle cronache negli anni Novanta per essere servito al tavolo della Regina Elisabetta d’Inghilterra. È in realtà un asparago bianco che riesce a fuoriuscire dal suo sito e, vedendo la luce e quindi attuando la fotosintesi, acquista un colore lilla abbastanza uniforme. Ha un sapore molto fruttato, con un delicato retrogusto amarognolo, frutto di anni di selezioni fatte dagli asparigicoltori, per migliorarne la qualità.
Le proprietà dell’asparago
Nel libro “La dieta del dottor Mozzi” gli asparagi sono considerati un alimento “neutro” per tutti, nessuno escluso.
GRUPPO SANGUIGNO | BENEFICO | NEUTRO | NOCIVO |
Gruppo 0 | x | ||
Gruppo A | x | ||
Gruppo B | x | ||
Gruppo AB | x |
Gli asparagi, oltre ad essere teneri e gustosi, vantano diverse proprietà benefiche per l’organismo. Proprietà a cui però bisogna fare attenzione in talune circostanze. Tra poco vedremo quali.
Gli asparagi contengono discrete quantità di vitamine del gruppo B (tra cui l’acido folico), vitamina C (25 mg ogni 100 g), carotenoidi (pro vitamina A), fibre, sali minerali, saponine e polifenoli.

asparago verde
Tra i sali minerali ci sono alte concentrazioni di potassio, circa 200 mg ogni 100 g di prodotto. Negli asparagi troviamo inoltre fosforo, calcio, magnesio e tracce di ferro.
L’asparago, per il suo alto contenuto di potassio e di purine, vanta soprattutto proprietà diuretiche e depurative. E’ inoltre un valido aiuto per il cuore e la circolazione sanguigna, in quanto il potasso ha un azione ipotensiva. Per il suo alto contenuto di fibre e per la presenza di saponine gli asparagi hanno un ottima azione lassativa e sono dunque molto utili in caso di stitichezza.
Gli asparagi, sono particolarmente ricchi di glutatione. l glutatione è un tripeptide naturale (cioè una sostanza costituita da tre amminoacidi) dalle spiccate proprietà antiossidanti, utili per contrastare i radicali liberi, principali responsabili di malattie degenerative.
Valori nutrizionali degli asparagi, per 100 g di prodotto fresco:
Calorie | kcal. | 20 |
Acqua | % | 91.38 |
Proteine | % | 2.1 |
Carboidrati | % | 4.1 |
Grassi | % | 0.22 |
Fibre | % | 2.2 |
Presunte proprietà anti-cancerogene
L’asparago oltre alle proprietà fin’ora elencate, sembra avere anche interessanti proprietà antitumorali, grazie a due particolari saponine: la protodioscina e la protodiogenina
Queste saponine sono conosciute scientificamente per avere un forte potere inibente nella proliferazione nelle cellule tumorali del colon. C’è una vasta letteratura sviluppata sull’argomento all’Università del New Jersey negli Stati Uniti, dove si dimostra il loro potere antitumorale.
Nell’asparago selvatico la concentrazione di queste molecole benefiche è molto più elevata rispetto all’asparago coltivato, superiore fino a dieci volte. Ne contengono tre o quattro grammi per ogni chilo.
Consigli sulla raccolta degli asparagi selvatici
Se sei appassionato di asparagi e con l’arrivo della primavera vuoi provare il piacere di una passeggiata nei boschi, con la speranza di riportare a casa un bel mazzo di asparagi selvatici, potrebbe interessarti apprendere qualche consiglio sulla loro raccolta.
Innanzitutto è importante attrezzarsi come si deve.
Sono necessari un paio di guanti da giardinaggio, un coltellino affilato (o delle cesoie) per tagliare i germogli, un cesto di vimini e se possibile un bastone da passeggio e un paio di scarponi per evitare potenziali slogature. Il bastone serve per muovere l’erba e le fronde, per trovare e far scappare le vipere, semmai ce ne fossino.

raccolta degli asparagi
Dove cercare gli asparagi?
Gli asparagi selvatici crescono un po’ in tutta Italia e prediligono i terreni sabbiosi e i luoghi boschivi, fino a 1500 m. d’altitudine.
Il germoglio commestibile (cioè il turione) cresce sempre nei pressi di un cespuglio spinoso conosciuto come “Asparagina” con delle foglie che assomigliano a piccolissimi aghi (per questo motivo consiglio di effettuare la raccolta degli asparagi con dei guanti da giardinaggio). Quindi la prima cosa da fare è cercare proprio questo cespuglio. Dopo di che si guarda se dalla base del fusto, o nelle sue immediate vicinanze, la pianta ha prodotto i suoi nuovi “getti” primaverili, ovvero gli asparagi.
Gli asparagi selvatici sono molto diversi da quelli che trovate nei supermercati. Sono molto più fini e quindi più difficili da scovare. L’altezza invece può variare sensibilmente e anche il colore: possono essere verde chiaro, verde scuro, marroni, o quasi neri a seconda del tipo e della maturazione. Come detto all’inizio possono essere difficili da notare, si mimetizzano molto bene fra la vegetazione. Quindi fate attenzione, anche perchè quelli lunghi e alti, possono esser confusi con gli steli di qualche altra pianta.
Come raccoglierli?
In primavera si svegliano anche le vipere e dato che per raccogliere gli asparagi, bisogna infilare le mani in mezzo alle frasche, fate attenzione che non ci siano serpenti nel punto in cui intendete mettere le mani. Per questo motivo, prima di allungare le mani, è importante scuotere con un bastone le frasche intorno all’asparago, o al punto in cui intendete cercarlo.
Una volta trovato l’asparago, il modo migliore per raccoglierlo è con l’ausilio di un coltellino affilato, tagliando il germoglio alla base, appena sopra il terreno. In questo modo darete alla pianta la possibilità di riprodursi e di formare nuovi germogli.
Curiosità sullo strano odore della pipì

Asparago e asparagina
Il maleodorante odore che caratterizza l’urina, dopo aver mangiato asparagi, è dovuto all’alta concentrazione di acido aspartico e di vari composti solforati.
Per questa sua strana peculiarità l’asparago è stato al centro di diverse indagini scientifiche.
I composti sono stati individuati relativamente presto. Ma da allora perdura la dissertazione sulla diversa capacità di avvertire questo odore. Un particolare che ha fatto pensare, di volta in volta, a una differente capacità di ciascun individuo di metabolizzare i composti responsabili del cattivo odore, oppure a una maggiore presenza di tali composti in asparagi coltivati in alcuni terreni, magari più ricchi di zolfo.
Si è ipotizzato che alcune persone fossero meno inclini a metabolizzare l’acido aspartico, ma senza raggiungere mai la certezza assoluta.
Oggi, la scienza si sta orientando, piuttosto, verso una diversa sensibilità individuale a questi odori. In pratica l’odore dell’urina, dopo aver consumato asparagi, è sempre lo stesso in ogni individuo, ma ci sono alcune persone che non riescono a sentire questo odore e persone che lo sentono ma che non lo trovano poi così pungente.
Controindicazioni
La stimolazione diuretica dell’asparago non sempre è cosa positiva. In particolare il consumo di asparagi è controindicato qual’ora fossimo in presenza di insufficienza renale, nefrite e gotta.
Fermo restando che in questi casi il dottor Mozzi consiglia prima di tutti di eliminare i cereali, gli zuccheri e la frutta, in quanto una dieta sbilanciata verso il consumo di questi tre alimenti è causa diretta della maggior parte dei problemi renali e una dieta ipoproteica non fa che peggiorare e portare il paziente alla dialisi.
Erbe spontanee mangerecce: per saperne di più
Se sei un indicibile amante della natura e ti appassiona raccogliere e cucinare le erbe che nascono spontanee tra i boschi e le campagne, non puoi perderti Erbe spontanee in tavola, un libro di Annalisa Malerba.
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Sono tutte piante che crescono spontanee nei nostri prati e che, conoscendole, possono essere raccolte e cucinate.
Il libro contiene ricette appetibili e gustose da realizzare con queste piante. Sono tutte ricette vegane (in molti casi crudiste) che spaziano dal dolce al salato, ma niente impedisce al lettore di modificarle a suo piacimento, aggiungendo altri ingredienti. Il volume è ben illustrato e riporta le foto di ogni pianta e di ogni ricetta. Inoltre nel libro troverete descrizioni dettagliate per ogni erba: proprietà, habitat, uso consigliato, periodo di raccolta, precauzioni…insomma non manca nulla.
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