L’aglio (Allium sativum) è una pianta erbacea dalle origini ancora incerte (alcune fonti parlano della Sicilia, altre della Siberia sud-occidentale, altre ancora dell’India), che fa parte della famiglia delle Liliacee e viene coltivato in tutto il mondo soprattutto a scopo culinario, come condimento per insaporire le pietanze, ma anche per le sue molteplici proprietà officinali.
Dell’aglio vengono utilizzati i bulbi, o meglio gli spicchi (bulbilli) all’interno dei bulbi avvolti da una serie di foglie, dette tuniche sterili, che hanno una funzione protettiva. I bulbi vanno conservati in un luogo fresco e possibilmente ventilato, non è necessaria la conservazione in frigo.
Numerose sono le qualità di aglio coltivate oggi in Italia: l’aglio di Caraglio nel cuneese, il piacentino bianco, l’aglio rosso di Sulmona, l’aglio bianco di Vessalico, la varietà Serena, l’aglio dell’Ufita, l’aglio di Molino dei Torti, l’aglio di Resia, gli agli rossi di Castelliri, di Nubia, di Procedo, il maremmano e l’aglio di Monticelli. Questi sono solo alcuni esempi delle tante eccellenze italiane prodotte nel nostro territorio, ma ci sarebbe da elencarne molte altre.
Purtroppo la realtà attuale costringe i prodotti nostrani, a scontrarsi con l’importazione massiccia dell’aglio cinese. Infatti la Cina è in assoluto il primo produttore e consumatore di aglio al mondo.
Un po’ di storia
Nell’antico Egitto vi fu un largo consumo di aglio.
Nonostante i faraoni preferissero astenersi dal consumarlo, in quanto alimento sgradito alle divinità, l’aglio era ritenuto indispensabile per mantenere gli schiavi in salute, in quanto impegnati nella costruzione delle piramidi (Erodoto – 490-424 a.C. – “schiavi nutriti con un pezzo di pane uno spicchio d’aglio e mezza cipolla”).
Nel codice Ebers (papiro medico egizio che risale al 1550 a.C.), vengono elencati 22 impieghi terapeutici dell’aglio. Un’altra testimonianza viene dalla Bibbia, quando si narra dell’esodo “il bene più prezioso lasciato dagli Ebrei durante la fuga dall’Egitto”; arrivati nella terra promessa introdussero l’aglio come condimento.
Nell’antica Grecia l’aglio veniva usato sia come condimento, sia come medicinale. Durante le olimpiadi gli atleti usavano consumarne uno spicchio prima delle gare. Sperimentato anche da Ippocrate (V secolo a.C. – fondatore della medicina moderna), che ne raccomanda in più occasioni l’uso per le sue qualità medicinali.
Nella Roma Imperiale, veniva disdegnato dai patrizi, ma era largamente utilizzato da contadini e soldati. Plinio il Vecchio (autore di Naturalis Historia 23-79 d.C.) ne approfondì la conoscenza esaltandone le virtù terapeutiche, viene citato nelle opere di Terenzio Verrone, Ovidio ed altri autori dell’epoca. I legionari romani usavano l’aglio abitualmente come vermifugo, e per combattere varie malattie infettive. Va inoltre dato merito ai romani di aver diffuso l’aglio per tutto l’impero.
Nel Medioevo l’aglio venne sfruttato per combattere febbre, sordità e come antisettico, soprattutto come antidoto naturale per sconfiggere la peste.
Nel 1858 il chimico-biologo Luigi Pasteur, ci porta la prima prova scientifica delle proprietà terapeutiche dell’aglio, confermando la sua efficacia nel bloccare la riproduzione di numerosi batteri.
Agli inizi del 1900 Albert Schweitzer lo utilizzò in Africa come solo rimedio contro la dissenteria. Successivamente l’impiego venne esteso anche per combattere epidemie di tifo, difterite, tubercolosi e perfino il colera.
Nel 1918 durante la terribile influenza, “la spagnola”, che colpì l’Europa, in molti paesi le persone ricorsero nell’uso dell’aglio per cercare di arginare l’epidemia.
Studi epidemiologici condotti recentemente in Cina, dove il consumo di aglio risale ad almeno tremila anni fa) indicano una significativa diminuzione del rischio di cancro allo stomaco negli abitanti della provincia di Shandong, abituali consumatori di aglio e di altre lilacee.
Proprietà dell’aglio
L’aglio è un alimento ricco di sali minerali quali: magnesio, calcio, fosforo, iodio, ferro, tracce di zinco, di manganese e di selenio. Ma spicca tra tutti la presenza di germanio organico, un elemento raro e presente in natura in pochissime altre specie vegetali, come: la cipolla, i broccoli, l’aloe, il fungo ganoderma lucidum (Reishi), fungo shitake, ginseng, ecc.
Il germanio organico possiede molte proprietà tra cui quella di potente anti-ossidante, immunostimolante, antifungino, anti-ischemico, aiuta a prevenire gli infarti, favorisce l’eliminazione di metalli pesanti tossici e viene attualmente utilizzato in alcuni paesi come integrazione alle classiche cure anti-cancro della medicina ufficiale.
Studi clinici hanno dimostrato una diminuzione dei valori di glucosio ematico, trigliceridi, ed un aumento del rapporto HDL LDL del colesterolo (cioè aiuta ad abbassare il colesterolo cattivo e ad aumentare quello buono), un aumento dell’emoglobina. Altri studi hanno verificato l’ efficacia anche in casi di artrite reumatoide.
Tra le vitamine sono invece presenti la vitamina C (ma solo nell’aglio fresco), provitamina A, vitamine B1-B2-PP e inoltre contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi).
Tra le innumerevoli proprietà associate all’aglio, spicca in particolare quella di antibiotico ed antufungino. Tali proprietà sono dovuti alla presenza di allicina, uno composto solforato responsabile anche del tipico odore pungente e sgradevole dell’aglio.
Nel 1858 fu il chimico e biologo Louis Pasteur a scoprirne il potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo). In sintesi l’aglio agisce distruggendo microbi e batteri e ne impedisce la proliferazione.
L’aglio contiene alcaloidi che esercitano un’azione molto simile a quella dell’insulina, ovvero vanno ad abbassare il livello di glicemia nel sangue. Per questo motivo l’aglio viene spesso utilizzato come supporto nelle terapie contro il diabete.
E’ ricchissimo di elementi antiossidanti, che esercitano un azione benefica proteggendo le cellule del nostro organismo da un precoce invecchiamento, dal deterioramento e da conseguenti malattie.
L’aglio stimola e rinforza il sistema immunitario.
Apporta importanti benefici sul cuore e su tutto il sistema circolatorio, in quanto, è un regolatore della pressione arteriosa.
L’aglio agisce provocando una vasodilatazione delle arteriole e dei capillari e viene spesso consigliato per trattare l’ipertensione. Riduce inoltre il rischio di sclerosi delle arterie, previene l’aggregazione piastrinica e quindi anche la formazione di trombi e regolarizza i livelli di colesterolo e di trigliceridi presenti nel sangue.
L’aglio agisce anche come regolatore della flora intestinale ed è particolarmente utile nei casi in cui quest’ultima sia stata alterata da cure precedenti. Agisce anche qui come “antibiotico”, ma a differenza degli antibiotici di sintesi non attacca i “batteri buoni”.
Infatti mentre si occupa dei batteri patogeni, non soltanto non aggredisce la flora batterica saprofita, ma ne favorisce il ripristino.
L’aglio agisce anche come digestivo ed è un ottimo rimedio in caso di meteorismo e crampi addominali. Può essere utile anche in caso di diarrea acuta e cronica, o feci muco-sanguinolente (dissenteria).
Alcuni studi clinici hanno riportato l’azione benefica dell’aglio anche verso l’Helycobacter pylori, il batterio in parte responsabile dell’ulcera gastrica e dello sviluppo di forme tumorali allo stomaco.
Un’altra proprietà dell’aglio è quella di proteggere dai pericolosi metalli pesanti, sostanze molto dannose che entrano nell’organismo in vari modi: attraverso smog, otturazioni dentali a base di piombo, frutta, verdura, pesce ed altri alimenti contaminati.
L’aglio contiene molto zolfo, che ossidano mercurio, cadmio e piombo e rendono questi metalli solubili in acqua. L’aglio contiene anche il minerale più importante, che protegge dalla tossicità del mercurio, il selenio bioattivo. Tramite questi composti solforosi l’aglio agisce come chelante, ovvero queste molecole si legano alle molecole di mercurio, piombo e cadmio presenti nell’organismo, favorendone successivamente l’eliminazione.
E’ importante sapere che l’aglio, affinchè mantenga inalterate le sue proprietà ed apporti tutti i suoi benefici, dev’essere consumato crudo. Se vogliamo evitare l’alitosi che ne consegue, possiamo ricorrere all’utilizzo di salvia e menta, che coprono abbastanza bene l’odore di aglio.
L’aglio per il mal di denti
L’aglio può essere un alleato prezioso anche contro gengiviti e mal di denti di varia natura (carie, dente del giudizio, ascessi, ecc.).
Basta schiacciarlo, o tritarlo ed applicarlo localmente, in prossimità della zona dolente.
Nel giro di pochi minuti inizierete a sentire come un bruciore, o un irritazione; ma niente paura, è l’effetto antibatterico dell’allicina, la sostanza solforosa e antibatterica contenuta nell’aglio.
Basta tenere l’aglio a contatto con la zona dolente per almeno 5-6 minuti, dopo di che possiamo decidere di sputarlo, o ancora meglio di mangiarlo. Potrete notare come successivamente, nel giro di qualche minuto, la zona interessata inizi a sfiammarsi e lentamente a tornare alla normalità.
Olio ed aglio per i problemi alle orecchie
In caso di mal di orecchi è possibile trattare il dolore con una soluzione a base di olio d’oliva ed aglio.
E’ un rimedio naturale molto diffuso, e utilizzato da secoli anche nella medicina ayurvedica per trattare questo tipo di disturbi.
Si lascia intiepidire sul fuoco mezzo bicchierino da liquore di olio di oliva, si schiacciano 2-3 spicchi di aglio e si lasciano macerare all’interno per 15 minuti. Facendo attenzione che l’olio non sia troppo caldo (dovrebbe essere intorno i 30-35 gradi), con un contagocce si versano poi nell’orecchio 3 gocce di questo composto prima di andare a dormire.
E’ bene utilizzare un batuffolo di cotone per mantenere l’olio nel canale uditivo e prevenire la caduta su cuscini e lenzuola.
Le proprietà altamente antinfiammatorie dell’aglio e quelle lenitive ed emollienti dell’olio di oliva, leniscono il dolore e portano un sollievo quasi immediato.
Aglio e gruppi sanguigni
L’aglio nella dieta del gruppo sanguigno del dr. Piero Mozzi:
GRUPPO SANGUIGNO | BENEFICO | NEUTRO | NOCIVO |
Gruppo 0 | x* | ||
Gruppo A | x | ||
Gruppo B | x | ||
Gruppo AB | x |
** E’ meglio evitare l’uso di aglio se si presentano infiammazioni dell’apparato digerente
L’aglio nero fermentato
Sapevi che esiste anche l’aglio nero?
L’aglio nero si ottiene dopo una lunga fase di invecchiamento dell’aglio fresco: i bulbi d’aglio vengono lasciati fermentare in un ambiente ad umidità e temperatura controllate per circa 30 giorni, senza l’aggiunta di agenti esterni (lieviti, funghi, additivi o conservanti). Dopodiché l’aglio viene lasciato ossidare per altri 45 giorni in un’altra stanza.
Attraverso questo processo, la polpa dell’aglio cambia colore, fino a diventare di un nero intenso, mentre perde il classico sapore ed odore pungente dell’aglio tradizionale. Infatti, a differenza dell’aglio bianco, quello nero non ha nessun odore e anche se mangiato crudo, non provoca alitosi.
Inoltre ha un sapore molto dolce e lascia un gradevole retrogusto di liquirizia sul palato.
Il processo che porta all’aglio nero viene dalla Corea e si è diffusa rapidamente anche qui in Occidente, soprattutto tra le cucine degli chef stellati.
Oltre a un gusto assolutamente unico, l’aglio nero vanterebbe alcune proprietà interessanti tra cui quello di essere facile da digerire per chiunque e l’apporto doppio di antiossidanti.
Per il resto le proprietà sono molto simili al comune aglio bianco.
Controindicazioni?
Sicuramente il prezzo: 50 g di aglio nero costano dai 7 ai 13 €, a seconda della qualità e della provenienza.