In questo articolo vengono riportati i principali rimedi naturali e di facile applicazione, che tutti quanti possono utilizzare in casa in caso di necessità. I rimedi sono gli stessi riportati nel sito ufficiale del dottor Mozzi.
ELENCO COMPLETO:
Cataplasma di argilla
Il cataplasma di argilla torna utile in tutti quei casi di infiammazioni, versamenti, calli, applicato sull’addome in caso di febbre, presenza o sospetta presenza di pus e in caso di intossicazioni del fegato.
Per farlo si utilizza argilla verde in polvere ventilata, verificando sempre che non ci siano altri corpi estranei. L’argilla verde è acquistabile in erboristeria.
Come procedere:
- Mettete l’argilla in un recipiente di vetro, o di terracotta.
- Aggiungete dell’acqua a temperatura ambiente fino ad ottenere un impasto con la consistenza di una pomata.
- Stendete l’impasto su di un telo in lino, o di cotone (è sconsigliato l’utilizzo di tessuti sintetici e/o spessi). Lo strato può variare da un minimo di 0,5 cm, ad un massimo di 2,0 cm. Il telo deve avere una dimensione tale da coprire la parte del corpo su cui si vuole applicare il cataplasma. Al di sotto del telo è consigliato porre un giornale, così da poter assorbire l’umidità in eccesso.
- Applicare il cataplasma a contatto con la pelle sulla zona interessata, lasciando esternamente il telo ed il giornale.
- Fissare il tutto con un altro telo di cotone ed in ultimo ricoprire con un panno in lana.
Il cataplasma va applicato sempre lontano dalla digestione.
L’applicazione del cataplasma sul ventre o su regioni estese del corpo, non deve mai essere fatta a freddo. Se le parti del corpo fossero fredde, frizionare tutto il corpo e porre una borsa di acqua calda in fondo ai piedi. Dopo la rimozione del cataplasma bisogna frizionare con acqua fredda la zona interessata.
NB: l’argilla può essere utilizzata solo dopo averla lasciata al sole per circa 10 giorni.
Cataplasma di ricotta
Per fare il cataplasma di ricotta si utilizza esclusivamente ricotta magra, non mascarponata e niente aggiunta di latte e/o di panna.
Il cataplasma può essere applicato sull’addome e sulle gambe in caso di flebiti, o in gola in casi di tonsilliti.
Come procedere
- A seconda della regione del corpo interessata, si dosa la ricotta fredda.
- Mettete la ricotta in un recipiente e schiacciatela con una forchetta.
- Aggiungete dell’acqua fredda in modo che la ricotta diventi cremosa (ne troppo liquida, ne troppo solida).
- Stendete l’impasto cremoso su di un telo di lino o di cotone (è sconsigliato l’utilizzo di tessuti sintetici e/o spessi). Lo spessore dell’impasto può variare da 1,5 cm a 2,5 cm. Il telo deve avere una dimensione tale da coprire la parte del corpo su cui si vuole applicare il cataplasma di ricotta.
- Per assorbire l’ecesso di umidità, sotto il telo è consigliato porre un giornale.
- Applicate il cataplasma di ricotta a contatto con la pelle, nella zona interessata, lasciando esternamente il telo ed il giornale.
- Fissate il tutto con un altro telo di cotone ed in fine ricoprite con un panno di lana.
NB: Il cataplasma va applicato sempre lontano dalla digestione.
L’applicazione del cataplasma di ricotta sul ventre, o su regioni estese del corpo, non va mai fatta a freddo. Se le parti del corpo fossero fredde, frizionare tutto il corpo e porre una borsa di acqua calda in fondo ai piedi. Dopo la rimozione del cataplasma bisogna frizionare con acqua fredda la zona interessata.
Clistere
Il Clistere ha effetti decongestionanti, rinfrescanti e purificanti. Ci viene in aiuto nei casi di stitichezza ostinata e negli stati febbrili con febbre elevata.
Come procedere:
Si usa acqua naturale a temperatura ambiente, mai calda e non deve essere bollita.
Per rendere più stimolante l’azione si aggiungono 1-2 cucchiai d’olio d’oliva. La quantità d’acqua da usare dipende dall’età e dal peso della persona. Al massimo si può arrivare ad un litro e mezzo per l’adulto.
Il sistema più efficace è quello di farlo in due tempi:
- Si applicano 500-700 ml di acqua e poi si evacua;
- Dopo l’evacuazione si ripete immediatamente con 600-800 ml di acqua e poi si evacua.
NB: fate il clistere lontano dai pasti e dalla digestione; il momento migliore è la mattina appena alzati prima di colazione. Mangiate dopo alcune ore della frutta cruda, o della verdura cruda.
La posizione più indicata è fianco destro con gambe piegate.
Si consiglia di usare una peretta da 300 cc circa (n°12).
Lavaggio del naso
Il lavaggio del naso è una pratica utile in caso di: rinite, sinusite, allergie respiratorie, otite, faringite, tonsillite ed adenoidi, nonché per la perfetta funzionalità della parte alta dell’apparato respiratorio.
Come procedere:
Prendete mezzo litro d’acqua tiepida-calda in cui sciogliere mezzo cucchiaino da caffè di sale grosso da cucina. L’acqua deve essere scaldata sul fornello: non bisogna usare acqua calda proveniente dal boiler. Se possibile è meglio utilizzare acqua non clorata. La temperatura dell’acqua deve essere calda, ma sopportabile dalla mucosa nasale.
- Mettete l’acqua in una scodella di vetro, o di terracotta smaltata.
- Immergete il naso (non la bocca!) nell’acqua. Con piccole inspirazioni consecutive fate risalire l’acqua nelle cavità nasali.
- Lasciate colare nel lavandino l’acqua risalita nel naso senza soffiare. Se l’acqua finisce in gola, sputatela fuori.
- Ripetete l’operazione una seconda volta, con le stesse modalità e quindi una terza volta.
- Soffiate fuori l’acqua dal naso in questo modo: chiudete prima la narice sinistra, schiacciandola con un dito, soffiando forte con la destra e ripetete l’operazione invertendo le narici.
- In seguito se necessario ripetete le inalazioni di acqua fino all’esaurimento dell’acqua, soffiando fuori l’acqua.
Per le persone che non sono in grado di farlo da sole (bambini, anziani, ammalati, ecc.), il lavaggio del naso si può fare in questo modo:
Procuratevi una siringa da 10–20 cc e toglietele l’ago. Aspirate l’acqua salata e iniettatela prima in una narice e poi nell’altra.
Nel caso di bambini piccoli, dopo aver iniettato loro l’acqua salata, date loro alcuni colpetti leggeri sulla schiena con il palmo della mano.
NB: Può succedere che a distanza di mezz’ora o di un’ora si abbia ancora una fuoriuscita di acqua dal naso. Non vi preoccupate, è un fatto del tutto naturale.
Quando farlo
Mai subito dopo un pasto!
Per il resto, in qualunque momento lo si voglia fare sarà sempre di giovamento all’organismo. Come misura preventiva, lo si può fare tranquillamente una volta al giorno. Qualora si debba fronteggiare una qualche patologia fra quelle indicate inizialmente, è consigliabile effettuarlo almeno 3–4 volte nell’arco della giornata.
Per forti raffreddori o sinusiti più o meno croniche, dopo il lavaggio del naso secondo le modalità appena descritte sarà utile praticare il seguente esercizio respiratorio: tappate la narice sinistra ed effettuate un ciclo respiratorio completo (ossia prima un’espirazione e poi un’inspirazione).
Ripetete il ciclo respiratorio, tenendo chiusa la narice destra.
Continuate così per 4 – 5 minuti.
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