Mangiare bene per sconfiggere il male è il titolo del libro pubblicato dall’oncologa milanese Maria Rosa Di Fazio. In questo volume si parla di alimentazione e dell’importanza che questa ha, tanto nella prevenzione, quanto nella cura di qualsiasi patologia, compreso il Cancro.
Pubblicando questo volume la dott.ssa Di Fazio ha voluto condividere con tutti noi le nozioni e l’esperienza accumulata in questi anni di studio e di pratica in Italia e soprattutto all’estero.
Infatti, in alcuni centri d’eccellenza degli Stati Uniti, dove la dottoressa ha avuto modo di lavorare, ha appreso quanto sia importante il supporto dell’alimentazione per la cura dei pazienti oncologici. Imparare a mangiar bene aiuta il paziente a sopportare meglio i cicli chemioterapici, ne migliora l’efficacia e velocizza i tempi di recupero.
Eppure, nei centri Oncologici italiani, al tema alimentazione non viene data alcuna importanza. Anzi, ai medici viene tassativamente proibito di parlare di cibo con i loro pazienti e negli ospedali vengono ancora oggi serviti piatti tutt’altro che salutari!
Per fortuna oggi la dott.ssa lavora nella repubblica di San Marino, dove le regole sono diverse e non soltanto non è proibito applicare un protocollo alimentare, ma è addirittura la prassi!
Dato che sull’argomento alimentazione c’è ancora poca chiarezza, la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio ha voluto pubblicare questo libro con la speranza di informare i consumatori sull’opportunità di preservare salute praticando uno stile di vita e un’alimentazione sana.
Non si tratta di una dieta per dimagrrie, ma di un regime alimentare per la salute. Il termine “dieta” è infatti inteso dal pubblico come qualcosa di temporaneo, da seguire solo per un determinato periodo. Il regime alimentare invece è come i diamanti…. è per sempre! Si segue un regime alimentare per vivere bene e in salute e non soltanto per dimagrire.
Indice dell’articolo: Mangiare bene per sconfiggere il Male
Chi è la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio?

Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1992 è abilitata all’esercizio della professione medica con pieni voti e lode.
Specializzata in Oncologia Medica all’Università Statale di Milano. Diplomata in Ozonoterapia a Padova nel 2003. Ha lavorato a Milano dal 1992 in diverse prestigiose strutture Ospedaliere e dal 1997 come medico strutturato nei reparti di Oncologia Medica. È stata componente di “Breast Unit” in una struttura appartenente alla Rete Oncologica Lombarda.
Attualmente la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio è responsabile del servizio di Oncologia del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove pratica un tipo di oncologia integrata.
Si tratta di un metodo messo a punto dal professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale. Questo metodo prevede l’utilizzo di protocolli di cura personalizzati per i pazienti e l’integrazione di metodi naturali alle cure oncologiche tradizionali (chemioterapia, radioterapia e chirurgia).
Quanto è importante l’alimentazione?
Anche se non si può pensare di curare un tumore solo con l’alimentazione, è altrettanto vero che ciò che mangiamo incide tantissimo, tanto nella genesi, quanto nello sviluppo del Cancro (e di qualsiasi altra malattia). Ovviamente non è l’unico elemento importante; bisogna tenere conto anche dello stile di vita, dell’inquinamento atmosferico, dello stress e di fattori emotivi di tipo traumatici (la morte di un famigliare, il tradimento del coniuge, ecc.).
Tuttavia l’alimentazione, secondo la dott.ssa Di Fazio, nello sviluppo di un tumore, incide almeno per il 40%, forse anche di più. Abbiamo dunque il potere di prevenire la malattia, imparando a mangiare in modo sano ed equilibrato, evitando il più possibile tutti quei cibi che aumentano le probabilità di sviluppare un tumore.
Un caso pratico
Per farci capire quanto conta mangiare bene, nel corso dell’intervista la dott.ssa Di Fazio ha voluto condividere una delle sue esperienze lavorative.
Si tratta di un gruppo di ragazzi, piuttosto giovani, affetti da diverse forme di Cancro (tumore al colon, al seno, all’ovaio e ai polmoni). Dopo essere stati sottoposti a cicli di chemioterapia, il tumore di questi pazienti era regredito fino a scomparire. Tuttavia durante le successive sedute di follow up (controlli strumentali periodici) alcuni pazienti evidenziavano dei marcatori tumorali in netta ascesa (alcuni sopra i 100).
A questo punto la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, prima di intervenire nuovamente con dei cicli di chemio, decide di intervenire con l’alimentazione. Spiega la situazione ai suoi pazienti e li istruisce affinché seguano un certo regime alimentare, potenzialmente in grado di ridurre i marcatori tumorali. I pazienti ci credono e decidono di seguirla.
A un mese di distanza le analisi danno responso positivo; marcatori tumorali dimezzati! Infine, dopo 2 mesi circa, il pericolo era definitivamente rientrato: le analisi di tutti i pazienti segnavano marcatori tumorali a zero. La dieta aveva funzionato!
Di quali cibi si nutre il Cancro?
Entriamo ora nel cuore del discorso: cosa mangiare per sconfiggere e prevenire il Male?
Innanzitutto è indispensabile sapere di quali cibi si nutre il Cancro. E sono fondamentalmente quegl’alimenti che contengono zucchero e/o fattori di crescita. Inoltre è importante stare alla larga dai cibi che danneggiano il sistema immunitario, che come vedremo sono quei cereali che contengono glutine in quantità spropositata, e la caseina (proteina del latte), e ridurre il consumo dei cibi molto acidi.
I pazienti oncologici dovranno necessariamente eliminare tutti quei cibi che contengono queste sostanze, mentre le persone sane, che comunque vogliono fare prevenzione, dovranno almeno cercare di ridurne il consumo.
Vediamo nello specifico quali sono questi alimenti.
1 Lo zucchero
Le cellule tumorali sono ghiottissime di zucchero, tant’è che ne consumano 20 volte di più rispetto alle cellule normali!
Infatti quando si fa una PET (Positron Emission Tomography) per diagnosticare se il paziente ha, o non ha un tumore, viene iniettato nell’organismo uno zucchero radio marcato. Questo zucchero ha la funzione di “tracciante”, cioè ne viene controllato il percorso dall’apparecchiatura elettronica, così da capire come e dove si distribuisce lo zucchero nell’organismo. Se ci sono cellule tumorali, questo zucchero verrà rapidamente assimilato andandosi ad accumulare nelle cellule malate.
Zucchero e dolcificanti
Quando la dott.ssa Di Fazio parla di zucchero non intende solo il comune zucchero bianco che utilizziamo per dolcificare le bevande, o per realizzare le nostre ricette dolci. Sicuramente anche quello va eliminato, ma lo zucchero è un nemico subdolo, presente anche in tantissimi altri cibi che mangiamo quotidianamente, come biscotti, brioshes, fette biscottate, bevande, ecc.
Non va meglio con lo zucchero di canna e lo stesso dicasi per gli altri dolcificanti, naturali o di sintesi, come il miele, lo sciroppo d’acero e tutti i vari edulcoranti utilizzati al posto dello zucchero per dolcificare caramelle, gomme da masticare, cibi e bevande per sportivi, ecc. Tra i peggiori edulcoranti la dottoressa cita l’aspartame, in molti paesi vietato, in quanto dagli studi si è dimostrato una sostanza cancerogena.
Ancora peggio è lo sciroppo di glucosio, che la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio considera al pari di un veleno (ne parlano altrettanto male anche il professor Franco Berrino e il dott. Piero Mozzi). Attenzione perché lo sciroppo di glucosio, così come molti edulcoranti, lo troviamo davvero in ogni dove: merendine, yogurt, biscotti, fette biscottate, panettoni, torroni, frutta secca, ecc. Controllate sempre le etichette!
La frutta
Anche la frutta è ricca di zucchero (fruttosio), per cui non è immune al discorso appena fatto per gli altri dolcificanti. Anzi, la dott.ssa Di Fazio ci spiega che il fruttosio è ancora peggio del saccarosio, in quanto per essere metabolizzato richiede più energia e se non viene immediatamente consumato (per esempio tramite dell’attività sportiva), viene stoccato nel fegato sotto forma di glicogeno. Per cui un eccessivo consumo di frutta può benissimo essere una delle cause del famoso “fegato grasso“.
Dato che contiene zuccheri il consumo di frutta va dunque ridotto tantissimo. La dottoressa consiglia di mangiare al massimo un frutto al giorno e solo ed esclusivamente la mattina. Infatti mangiare la frutta la sera, significa andare a dormire con picchi glicemici mica da ridere. La dott.ssa prende il caso di una sua paziente che al mattino a digiuno presentava una glicemia di 220. La signora in questione, la sera prima, aveva mangiato solo 2 mele.
Assolutamente da evitare la frutta dopo i pasti. Infatti la frutta, consumata dopo i pasti, specie dopo aver mangiato un piatto carboidrati (come pasta, riso, miglio, mais, ecc.) provoca la putrefazione di tutto quello che abbiamo mangiato, creando anche una forte acidosi. L’acidosi, come vedremo, è un’altro di quei fattori che favorisce lo sviluppo del cancro.
Per lo stesso motivo vanno evitate le macedonie, ovvero l’abbinamento di due o più frutti di tipo diverso.
Moderare il consumo di cibi ad alto indice glicemico
Inoltre attenzione a tutti quei cibi ad alto indice glicemico, ovvero ricchi di amidi, che altro non sono che zuccheri complessi. Al di là dei cereali che contengono glutine, come il frumento e che andrebbero totalmente eliminati (tra poco vedremo il perché), i cibi ad alto indice glicemico possono essere consumati durante la prima parte della giornata, cioè a colazione o all’ora di pranzo, quando il metabolismo è più veloce e l’organismo riesce meglio a metabolizzarli.
Tra gli alimenti ad alto indice glicemico e senza glutine, troviamo ad esempio il riso bianco e il mais. Il mais in scatola andrebbe totalmente evitato, dato che contiene muffe e funghi potenzialmente tossici. Per quanto riguarda il riso, potendo scegliere, sarebbe meglio evitare il riso bianco e puntare dritti su qualità di riso integrale, il cui indice glicemico è nettamente inferiore. Poi ci sono anche altri cereali meno conosciuti, ma comunque molto validi, come la quinoa, l’amaranto, il grano saraceno, il miglio, il sorgo, ecc.
In ogni caso i cereali, integrali, o non integrali, non vanno mai consumati a cena. Durante il pasto serale la dott.ssa Di Fazio consiglia invece di mangiare proteine (pesce, uova o legumi) e verdure.
Consumare cibi a basso indice glicemico significa anche ridurre al minimo la produzione insulina. L’insulina è quell’ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di abbassare la glicemia portando il glucosio all’interno delle cellule. Essendo l’insulina anche un importante fattore di crescita, evitare picchi insulinici nei pazienti oncologici, è un altro degli imperativi della dieta anti-cancro della dott.ssa Di Fazio.
2 Cibi che contengono fattori di crescita
I fattori di crescita sono delle particolari proteine, ormoni o altre sostanze che, come dice la parola stessa, favoriscono la crescita e la proliferazione cellulare. E questo, purtroppo, vale sia per le cellule sane, che per le cellule tumorali.
Per cui i pazienti oncologici devono assolutamente evitare i cibi che contengono fattori di crescita, mentre le persone sane dovrebbero comunque moderarne il consumo.
Vediamo quali sono questi alimenti.
Latte e derivati del latte
Il latte animale e in particolare il latte vaccino, contiene tutta una serie di sostanze che lo rendono totalmente inadatto all’organismo umano, specialmente dopo i 5 anni di età. Dopo questa età perdiamo gradualmente la capacità di digerire il lattosio, cioè lo zucchero del latte. Tant’è che in Europa solo il 25% delle persone adulte sono capaci di digerire bene il latte (e in Asia meno del 10%).
Ma il lattosio rappresenta solo la punta dell’iceberg dei problemi derivanti dal latte.
Il latte che beviamo oggi è ben diverso da quello che avevano a disposizione i nostri nonni 60-70 anni fa. Le povere mucche da latte, sono state costrette a passare dalla loro naturale produzione di 20 litri giornalieri a una cinquantina ed oltre. E per fare ciò vengono imbottite di ormoni della crescita, antibiotici e cereali, per cui il prodotto finale non è altro che una bomba esplosiva di sostanze tossiche.
Inoltre il latte contiene gli ormoni della crescita tipici di quella specie animale, che all’interno del nostro organismo, oltre a favorire la crescita e la proliferazione cellulare (anche di quelle malate!), vanno ad interferire con il normale equilibrio ormonale dell’essere umano.
Per cui questi ormoni possono provocare patologie, o tumori ormono-sensibili, come il tumore del seno, dell’ovaio, della prostata e della tiroide.
Infine c’è il problema caseina. La caseina è una proteina che si forma durante il processo di pastorizzazione del latte. Devi sapere che la caseina ha un effetto tipo “colla” all’interno delle pareti intestinali e questa colla è uno dei principali fattori responsabili dell’infiammazione e della permeabilità intestinale, definita anche “sindrome dell’intestino gocciolante”, nome che rende bene l’idea di ciò che accade. Infatti, quando l’intestino è permeabile, le sue pareti non riescono a trattenere antigeni alimentari, tossine, metalli pesanti e patogeni, che hanno così libero accesso nel circolo sanguigno.
Dulcis in fundo è assolutamente falsa la diffusa credenza che mangiare formaggio e gli altri derivati del latte, faccia bene alle ossa e aiutino a prevenire l’osteoporosi. E’ esattamente il contrario!
Per tutte queste ragioni il latte, nonché tutti i derivati del latte (burro, formaggi, panna, gelati, creme, ecc.) vanno tassativamente esclusi dalla dieta del paziente oncologico. Lo stesso dicasi per le persone affette da problematiche di altro tipo e per chiunque voglia fare prevenzione.
Quanto detto fin’ora vale anche per lo yogurt! Anzi, la dottoressa precisa che oltre alle problematiche fin’ora elencate per il latte, lo yogurt ha dalla sua anche un elevatissima acidità.
Cosa centra l’acidità con il Cancro?
E’ ormai noto alla comunità scientifica che le cellule tumorali si sviluppano e proliferano in un ambiente molto acido. Quando si parla di acidità non si parla del sangue (il cui pH può variare solo entro limiti piuttosto ristretti, ovvero tra 7.35 e 7.45), ma di acidità dei tessuti connettivi.
Acidità che è strettamente correlata a ciò che mangiamo e che è facilmente misurabile con il pH delle urine, tramite delle semplici cartine tornasole. Ricordo che un valore parti a 6.5 è neutro, maggiore di 6.5 è basico, se invece il valore è inferiore parliamo di una sostanza acida. Alcuni dei pazienti analizzati dalla dott.ssa Di Fazio avevano il pH delle urine con valori inferiori al 5, ovvero estremamente acidi.
Queste e molte altre cose vengono spiegate molto bene nel libro della dott.ssa Maria Rosa Di Fazio.
Arance, mandarini e mandaranci
Ebbene si, il dottor Mozzi non è l’unico detrattore delle arance. Anche la dott.ssa Di Fazio ne sconsiglia il consumo a tutti e in modo particolare alle persone affette da un tumore, o da patologie autoimmuni.
Per quale motivo?
Innanzitutto perché le arance, insieme a mandarini e mandaranci, sono ricchissime di poliammine, delle sostanze con attività stimolante della crescita e della proliferazione cellulare, comprese le cellule tumorali.
Inoltre perché sono frutti molto acidi e come abbiamo appena visto l’acidità è uno di quei fattori che favorisce lo sviluppo delle cellule malate.
Solanacee
Tra la lista dei cibi NO della dott.ssa Di Fazio troviamo anche gli ortaggi della famiglia delle Solanacee, che sono il pomodoro, il peperone, la melanzana e le patate. Anche questi alimenti contengono poliammine, ovvero dei fattori di crescita cellulari.
Il consumo va ridotto nelle persone sane (scegliendo i prodotti solo quando sono di stagione!) e va totalmente eliminato nei pazienti malati.
La carne
Chi segue la dieta del dottor Mozzi già da tempo avrà trovato più di un’analogia con quanto fin’ora detto in questo articolo. Tuttavia nel capitolo che segue il pensiero del dott. Mozzi e della dott.ssa Di Fazio differiscono parecchio.
Infatti la dottoressa, pur non screditando del tutto la carne, ne consiglia un consumo ridotto.
Il motivo? Anche la carne contiene fattori di crescita. Per cui nei pazienti con patologie tumorali ne vieta completamente il consumo (tranne che in pazienti anemici, una volta ogni 8-15 giorni). Per le persone sane invece consiglia di non superare le quantità di 1 grammo per kg corporeo (quindi 70 g di carne per una persona di 70 kg) e di consumarla al massimo una volta a settimana.
Molta attenzione va poi posta nella scelta del tipo e nella qualità della carne. Decisamente da evitare il pollo, allevati in batterie e pieni zeppi di ormoni della crescita e di antibiotici. Come carne bianca è decisamente meglio il tacchino, meno soggetto a “manipolazione”.
La dott.ssa Di Fazio non scredita la carne rossa, che come detto può andare bene una volta ogni 7-10 giorni. Tuttavia consiglia di evitare la cottura alla griglia, dato che la combustione dei grassi che avviene durante questo tipo di cottura, genera delle tossine cancerogene. In ogni caso anche per la carne rossa è sempre bene controllare che si tratti di animali allevati al pascolo e senza l’uso di antibiotici.
3 Cibi che indeboliscono il sistema immunitario
Oltre al latte e ai derivati del latte, di cui abbiamo già abbondantemente parlato, una delle sostanze che più di tutti è responsabile della permeabilità intestinale e dell’abbassamento delle difese immunitarie, è il glutine.
Il glutine
Il glutine è una componente proteica presente nel frumento e in alcune varietà di cereali quali avena, farro, spelta, triticale, orzo e segale. Si tratta di una sostanza naturale che il nostro sistema digerente è in grado di tollerare in dosaggi minimi.
Tuttavia la redditività dei grani antichi era troppo bassa per quelle che sono le richieste moderne. Per cui l’industria alimentare ha agito sui geni di questi grani, modificandoli. La modifica genetica ha prodotto delle spighe più produttive, più resistenti e con un contenuto di glutine più che triplicato, passando dal 6% al 22%!
Se da una parte il glutine agevola enormemente i processi produttivi, dal punto di vista della salute umana, abbiamo poco a poco assistito a un vero e proprio disastro! Al di là della crescita esponenziale del numero dei celiaci, il glutine, in queste quantità, non è tollerabile da nessuno.
Che cosa fa il glutine? La dott.ssa Di Fazio, nel suo libro, parla di asfaltamento del sistema immunitario. Ovvero lo addormenta, disinnescando il nostro sistema di difesa e rendendoci facile preda dalle peggiori aggressioni e aumentando tantissimo il rischio di contrarre un tumore, o delle patologie di natura autoimmune.
Tra l’altro ci sono anche importanti studi che collegano il consumo di glutine, a patologie degenerative come il morbo di alzheimer e il morbo di parkinson. In particolare c’è un libro che ne parla accuratamente, che la dott.ssa Di Fazio ha letto e di cui consiglia a tutti la lettura. In inglese si intitola “Grain brain” ed è stato tradotto anche in lingua italiana con il titolo di “La dieta intelligente“. Se ti interessa lo trovi in vendita anche online su questo sito.
Di cose da dire sul glutine ce ne sarebbero tante, per maggiori info ti rimando alla lettura del libro “Mangiare bene per sconfiggere il male“.
Quello che la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio consiglia a tutti, indipendentemente dal proprio stato di salute, è di evitare totalmente i prodotti a base di farina bianca 00 nonché i finti prodotti integrali (in realtà prodotti con della farina bianca a cui viene aggiunta della crusca, così da modificare la colorazione).
Come sostituire il frumento?
- Le persone non celiache, che non hanno problemi gravi possono consumare saltuariamente (quindi non tutti i giorni) cereali con piccole percentuali di glutine, come i grani antichi (Saragolla, Tumminia, Senatore Cappelli, ecc.), l’avena, il farro, ecc. O ancora meglio passare direttamente ai cereali senza glutine, come il riso, il miglio, il mais, il sorgo, la quinoa, l’amaranto e il grano saraceno.
- Chi invece combatte con un tumore, o delle patologie autoimmuni, dovrebbe assolutamente evitare tutti i cereali che contengono glutine, anche se in percentuali molto basse.
La nuova piramide alimentare
Dopo tante negazioni, vediamo ora quali sono i cibi che la dott.ssa Di Fazio ci consiglia di mangiare. Per mangiare bene, prevenire e sconfiggere il Male, quella che era la vecchia piramide alimentare, alla cui base erano presenti i carboidrati (pasta, pane, pizza, ecc.) va completamente stravolta.
L’immagine di destra chiarisce bene il concetto. Vediamo ora di soffermarci un attimo sulle categorie alimentari più importanti della nuova piramide della dott.ssa Maria Rosa Di Fazio.
1 La verdura
La verdura rappresenta la base della piramide. Ciò vuol dire che ne dovremmo mangiare in quantità e varietà molto ma molto maggiori rispetto a come siamo abituati. La dottoressa parla di almeno quattro porzioni al giorno!
Attenzione non 4 porzioni di frutta e verdura, ma 1 di frutta e 4 di verdura. La verdura infatti, al contrario della frutta, non contiene zuccheri, o ne contiene pochissimi. La verdura va considerato un vero e proprio farmaco naturale, in grado di alcalinizzare i tessuti connettivi e di ridurre l’impatto glicemico degli altri cibi, il che significa prevenire un numero impressionante di malattie. Inoltre contiente vitamine, sali minerali, enzimi, polifenoli e altre sostanze con azione antiossidante, antitumorale ed antinfiammatoria.
In particolare la dott.ssa Di Fazio consiglia di mangiare molte verdure della famiglia delle crucifere, che contengono solforato, una sostanza con spiccate proprietà antitumorali, specialmente nei confronti dei tumori del seno.
Le verdure che appartengono alla famiglia delle crucifere sono: i broccoli, i cavoli, i cavolfiori, la verza, i cavolini di bruxelles, la rucola, le rape e i ravanelli. La dottoressa consiglia la rucola anche a chi soffre di problemi di memoria.
Oltre a mangiare molte verdure, tante volte al giorno, è anche importante variare e scegliere i prodotti in base alla stagionalità e alla qualità, preferendo ovviamente prodotti Italiani, biologici e magari a chilometri zero.
2 I legumi
I legumi sono al secondo posto…eppure noi italiani ne mangiamo pochissimi! Qualcuno le lenticchie le vede solo a capodanno e i fagioli giusto in qualche occasione. Invece andrebbero mangiati tutti i giorni, o quasi.
Rappresentano un ottima fonte di proteine vegetali, carboidrati e fibre, hanno un bassissimo indice glicemico (specialmente i legumi freschi) e possono essere consumati sia a pranzo che a cena, anzi la dottoressa consiglia di mangiarli soprattutto a cena, magari accompagnati da pesce e verdure, o uova e verdure.
I legumi vanno bene sia freschi, che secchi, che surgelati. I surgelati sono comodi, perché basta scongelarli, dargli una scaldata e sono praticamente già pronti all’uso. Quindi se non abbiamo voglia di cucinarli, si può benissimo optare per dei legumi surgelati.
Ricordo che i legumi sono: i ceci, le lenticchie, i piselli, i fagioli, le fave, i lupini, la soia e le cicerchie.
3 Le uova
Anche le uova vengono rivalutate tantissimo nella nuova piramide della dott.ssa Di Fazio. Non fanno male, anzi… contengono albumina, una proteina importantissima che contribuisce ad assorbire i liquidi, riducendo il gonfiore e gli edemi.
Inoltre, sul tema del colesterolo, anche la dottoressa è d’accordo con il dottor Mozzi! Non sono le uova ad alzare il colesterolo, ma sono i carboidrati e gli zuccheri!
4 Il pesce
Il pesce rappresenta un altro alimento importante della piramide della dott.ssa Di Fazio. Non solo si può, ma si deve mangiare, perché contiene omega-3, un acido grasso che contribuisce a migliorare la funzionalità cardiaca e cerebrale, a ridurre le infiammazioni e a migliorare l’elasticità delle membrane cellulari.
E per quanto riguarda la questione dei metalli pesanti?
La dottoressa ci consiglia di scegliere pesci italiani e di piccola taglia, come lo sgombro, le acciughe, il merluzzo, le aringhe, ecc. Infatti i pesci che accumulano metalli pesanti sono i pesci grandi che vivono più a lungo degli altri. Vivendo più a lungo hanno più probabilità di assorbire i metalli pesanti presenti nel mare.
Però, ogni tanto si, può tranquillamente mangiare anche del tonno, del pesce spada, o del salmone, magari preferendo salmone selvaggio (cioè non di allevamento).
Infine la dottoressa consiglia di mangiare pesce anche quattro volte alla settimana.
5 Cereali
Come avrai notato la dieta della dott.ssa Di Fazio riduce sensibilmente l’uso dei carboidrati, cioè dei cereali. Il problema di fondo è che noi Italiani li mangiamo con troppa ripetitività, partendo dalla brioshes, o dai biscotti della prima colazione, passando poi per la pasta del pranzo, il panino pomeridiano e il pane a cena.
Fermo restando che il frumento (per lo meno quello moderno) va eliminato, anche il consumo degli altri cereali va diminuito.
- Quando mangiarli? A colazione e/o a pranzo.
- Quali scegliere? Cibi senza glutine e possibilmente integrali. Non scegliere prodotti “artefatti” come quelli che si trovano nei banconi delle farmacie. Acquista prodotti semplici in purezza, come i cibi in chicchi (riso, quinoa, miglio, ecc.) o le paste che contengono un solo ingrediente! Abbi cura di controllare sempre le etichette per capire cosa c’è dentro quel prodotto.
6 Frutta secca
Nella piramide non è riportata, ma anche la frutta secca gioca un ruolo importante nella dieta della dott.ssa Di Fazio. Questa ha il vantaggio di non contenere zuccheri (quindi impatto glicemico minimo) e di contenere invece molti grassi monoinsaturi e polinsaturi, come i famosi omega-6, omega-3 (soprattutto semi di lino, semi di canapa e noci), oltre che tante vitamine e sali minerali.
7 Curcuma
Delle straordinarie proprietà della curcuma ne ho già ampiamente parlato in questo articolo. Si tratta di una spezia di colore giallo, ricavata dal rizoma della pianta Curcuma Longa, molto utilizzata in Oriente (specialmente in India) e un po’ meno qui da noi.
Dato che la curcuma gode di spiccate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e soprattutto antituramoli, la dott.ssa Di Fazio consiglia a tutti un cucchiaino al giorno. Si può mescolare con delle zuppe, con il brodo di cottura delle verdure, o dei legumi, oppure si può usare per condire il risotto, per esempio al posto del nostro zafferano.
8 Limone
Il limone è un altro nostro prezioso alleato.
A differenza delle arance e dei mandarini, questo agrume, all’interno del nostro organismo, si comporta come un potente alcalinizzante. Ha inoltre proprietà diuretiche e depurative e se aggiunto alla carne, al pesce, o a delle verdure (tipo gli spinaci), aumenta esponenzialmente l’assorbimento del ferro contenuto in questi alimenti.
L’importanza dei gruppi sanguigni
Un altro aspetto di cui anche la dott.ssa Di Fazio tiene conto è il gruppo sanguigno. In passato ha seguito con interesse alcune delle trasmissioni di Telecolor di cui era ospite il dottor Piero Mozzi, dove appunto parlava di dieta del gruppo sanguigno.
Incuriosita, la dottoressa (lei è un gruppo 0 Rh+) ha voluto approfondire, per poi sperimentare su se stessa. I risultati fuorono molto positivi.
Nel suo libro la dott.ssa Di Fazio afferma che, partendo dai risultati ottenuti con la emodieta e dalle sue conoscenze frutto di anni di studio, ha così elaborato una sua “strategia dietetica” per i pazienti oncologici, basandosi proprio sul loro gruppo sanguigno. I miglioramenti non tardarono ad arrivare.
Nel tempo la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio ha perfezionato il regime alimentare, scremandolo anche in base alle sue conoscenze da oncologa (per esempio riducendo il consumo di carne) e personalizzandolo in base al paziente che aveva di fronte.
Nel libro “Mangiare bene per sonfiggere il Male” troverai anche altre curiosità sulle scoperte fatte dalla dott.sa Di Fazio relativamente al rapporto tra grupo sanguigno, salute e alimentazione.
Video dell’intervista
Di seguito trovi l’intervista completa alla dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, andata in onda su Telecolor.
Mangiare bene per sconfiggere il Male
Autore: Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio
Pagine: 157
L’esplosione dei tumori ha avuto un’impennata negli ultimi trent’anni e continua ad averla, da quando la nostra alimentazione da “povera” che era è diventata via via più ricca. Ma ricca di che? Bisognerebbe cominciare a chiederselo. Questo libro lo fa, dandovi anche tutte le risposte.