Questa è la storia di Vittorio, gruppo sanguigno A, che ci dimostra come costanza e coraggio siano elementi indispensabili per ritrovare la salute.
Vorrei farvi conoscere la mia storia, e di come sono riuscito a risolvere una situazione difficile e per alcuni versi drammatica.
L’inizio della malattia
Mi chiamo Palmerini Vittorio, attualmente ho 57 anni, la mia malattia si è sviluppata cosi.
Nel 1993 cambio lavoro, dopo oltre 22 anni in cui ho fatto il meccanico in diverse aziende grandi e piccole, trovo un mestiere completamente diverso. Si tratta di un lavoro come centralinista-receptionist in una grande azienda.
Una professione inizialmente bella, gratificante e che mi ha dato molte soddisfazioni professionali. Il problema è che questo genere di lavoro, mi ha tenuto inchiodato ad una scrivania per 9-10 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana.
Dopo 5 anni di vita sedentaria, comincia a manifestarsi, quello che i medici chiamano “sindrome metabolica”. Comincia il calvario, pressione alta, colesterolo alto, trigliceridi alle stelle; inizio ad assumere medicine per il diabete: prima a bassi dosaggi poi in un continuo crescendo, con dosaggi sempre maggiori. Ho anche problemi di stipsi, e per questi sforzi sono stato operato due volte di ernia inguinale.
L’odissea
Arriviamo all’agosto del 2008; a causa di un infarto al miocardio, mi ricoverano d’urgenza al San Raffaele, mi operano, e mi applicano 2 stent. Perciò altri farmaci per questo ulteriore problema.
Dopo 3 anni, siamo nel febbraio 2011, vengo ricoverato di nuovo per un’ulcera pilorica. Sono stato in ospedale per una settimana, e fortunatamente l’ulcera è andata a posto senza intervento.
Durante questo ricovero conosco il mio compagno di stanza, Giuseppe, un ex poliziotto in pensione che viene dalla Sardegna, affetto da diabete insulino-dipendente che gli ha provocato un’ulcera nel piede. Non mi fa chiudere occhio per tutto il tempo, piange sempre e si lamenta dal dolore, la figlia mi dice che è in queste condizioni da oltre un anno.
Questo fatto mi ha sconvolto, ho pensato che la vita in queste condizioni non è vita, ma un inferno, non solo per lui ma anche per la famiglia.
Penso a come potrebbe essere la mia vita da lì a poco…
Mi dimettono; mi danno l’ennesima dieta, che prevede sempre un po’ di pane, pasta…. cereali insomma.
L’incontro con il Dottor Mozzi
Arriviamo al 2012, a Monza dove vado spesso con mio fratello, alla ricerca di cibi biologici e particolari, mi avvicino al banco dove c’è un dottore che parla con le persone. Leggo negli opuscoli alcune informazioni relative al latte, e parlo con alcuni pazienti in fila che mi dicono di essere guariti da diversi problemi di salute, seguendo i consigli del dottor Piero Mozzi.
Tornato casa, inizio le ricerche su internet, e trovo una quantità enorme di informazioni, sotto forma di trasmissioni e conferenze. Pian piano quello che diceva mi affascinava, e continuavo a pensare “sarebbe troppo bello – non mi sembrava vero – mi dice che posso guarire, ma una promessa così non me l’ha mai fatta nessuno.”
Quelle parole erano diventate un’ossessione, non dormivo la notte, passavo ore e ore a vedere quei video.
La decisione
Infine la decisione: voglio crederci.
Mio fratello mi procura le fotocopie per la dieta inerente al mio gruppo sanguigno A e comincio a mettere in pratica gli insegnamenti appresi.
Quando vedo la mia dieta mi dico: fino ad adesso mi sono fatto tanto male da solo, tutto da rifare e da cambiare. Mi rendo subito conto che non è per niente facile, ma continuo a ripetere a me stesso che ce la devo fare.
La dieta funziona! Mi sento subito meglio, ho continui riscontri, mi controllo molte volte al giorno la glicemia per capire la relazione con gli alimenti che mangio.
Dopo 4 mesi di dieta, dopo aver scalato le medicine, decido di non prenderle più. Ne parlo con mio medico e gli spiego tutto.
Preoccupato per la mia decisione, mi avverte “Stai attento con i problemi che hai rischi molto, anch’io prendo alcune medicine che prendi tu“. Ma sempre più convinto decido di andare avanti.
In famiglia è successo il caos, “ma come fai a non prendere più le medicine! ma sei diventato pazzo e rischi di morire per seguire le teorie di un pazzo!” “No, no non è un pazzo, è un grande medico… vedremo.”
Adesso è passato oltre un anno e la situazione è molto cambiata: il medico mi ha chiesto di portargli la dieta non solo per lui, ma anche per la moglie, in casa mia moglie e mio figlio non prendono più le pastiglie per la pressione.
Mi sento una forza e una vitalità che neanche da giovane avevo, ho fatto tutta l’estate di corsa e ho macinato letteralmente centinaia di km.
La dottoressa Silvia La Chiusa
In seguito ho conosciuto la Dr.ssa Silvia La Chiusa, psicologa e nutrizionista dell’emodieta, che ha rafforzato le mie convinzioni, dicendomi che “dobbiamo essere protagonisti della nostra salute e non spettatori“: la sintesi perfetta.
Essermi liberato delle pastiglie (ne prendevo 12 al giorno) è stata la cosa più bella che mi poteva capitare. Sarei molto felice che le persone con questo genere di problemi, capissero l’importanza di seguire un’alimentazione corretta, ne va proprio della nostra vita.
Ho parlato a diversi amici dei risultati che ho avuto ed hanno iniziato anche loro questa dieta con risultati strabilianti.
Ci sarebbe ancora molto da dire e aneddoti da raccontare; una cosa è certa: questa dieta non mi ha solo cambiato la vita, me l’ha proprio trasformata, ridandomi la gioia di vivere.
Scusate se mi sono dilungato ma era doveroso farlo per comprendere il mio percorso con la dieta. Un caro saluto a tutti i parenti, amici e amiche.
La dieta di Vittorio

Tanto pesce e tante verdure
Sono di gruppo sanguigno A, perciò la mia dieta non prevede le carni rosse, via anche il latte, e tutti i cereali con il glutine (questa è stata la parte più difficile da affrontare ).
Anche il riso e mais li consumo saltuariamente, anche se, per la mia patologia sarebbe meglio evitarli.
Il pesce lo mangiavo ogni tanto, ora fa parte della mia dieta quotidiana, a pranzo con legumi, la sera con verdure. Inoltre uova e semi oleosi, e non possono mancare le 3 prugne secche con nocciolo al giorno.
Una raccomandazione importante: bisogna stare molto attenti a non ingrassare.
Comunque dopo 18 mesi di dieta del Dottor Mozzi sono diminuito 18 kg, tornando al peso di quando avevo 20 anni.
Un ritrovato vigore e un’energia che non provavo da anni.
Palmerini Vittorio
NB: Maggiori informazioni sulla dieta del gruppo sanguigno le trovi nel libro “La dieta del dottor Mozzi: gruppi sanguigni e combinazioni alimentari”. Qui trovi la recensione del libro.
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Purtroppo lo scetticismo regna sovrano e non mancano i detrattori. Per questo motivo le nostre testimonianze sono così importanti ed è grazie a loro se già tantissime persone si sono convinte a seguire i consigli del Dott. Mozzi.
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