Le erbe e gli alimenti più efficaci per regolarizzare l’intestino e guarire dalla stitichezza.
La stipsi, o stitichezza è un problema serio che, se non trattato adeguatamente, a lungo andare può provocare patolgoie anche gravi.
Infatti le feci che non vengono espulse per tempo, stagnano nel colon intossicando e infiammando il nostro organismo.
In situazione di normalità dovremmo andare al bagno almeno una volta al giorno.
E’ inoltre importante esaminare la forma delle feci, insieme al colore e alla consistenza, tutti dati che possono rivelare lo stato di salute del nostro corpo. Feci normali hanno un aspetto semisolido, cilindrico e un colorito che può variare dal marrone al marrone chiaro o scuro a seconda dei vari fattori, tra cui, principalmente, il tipo di pasto ingerito e la quantità di acqua e di fibre ivi contenute.
Le principali cause della Stipsi

Nonostante siano in molti a dare la colpa ad ansia e stress, per quella che è l’esperienza del dott. Piero Mozzi, le cause della stipsi sono da ricercare unicamente nella nostra cattiva abitudine di mangiare quotidianamente e ripetutamente gli stessi cibi, che il nostro intestino non è in grado di digerire correttamente.
In particolare il dottore si riferisce a due categorie di alimenti:
- Latte e derivati di latte animale: latte, yogurt, formaggi, burro, panna, mascarpone, gelati, dolci cremosi, cioccolato a latte, ecc..
- Cereali contenenti glutine: pasta, pane, pizza, crackers e tutti quei prodotti che contengono cereali, o farine di cereali come frumento, orzo, avena, kamut e segale.
Il problema è che questi alimenti contengono delle proteine – ovvero la caseina e il glutine – che per il nostro intestino sono difficilmente digeribili.
La parola “glutine” deriva dal latino e significa “colla”, infatti ha proprietà adesive che sono molto utili nella panificazione, in quanto rendono più semplice lavorare l’impasto per la preparazione di pane, focacce, torte, ecc.. I panettieri aggiungono anche del glutine extra al fine di creare una consistenza più spugnosa.
Ma quelle stesse proprietà “leganti” interferiscono anche con la scomposizione e l’assorbimento di nutrienti, compresi i nutrienti provenienti da altri cibi nello stesso pasto. l risultato può essere equiparato a un agglomerato costipante incollato insieme nel tuo intestino, che può impedire la corretta digestione.
Lo stesso dicasi per la caseina, la proteina contenuta nel latte e nei suoi derivati.
Il glutine e la caseina non digerita attiva una risposta anomala del tuo sistema immunitario per attaccare il rivestimento dell’intestino tenue, il che può causare sintomi come diarrea, alternata a lunghi periodi di stitichezza, ma anche dolori addominali e altre problematiche di tutt’altra natura.
Secondo il parare del dottor Mozzi, il consumo di glutine e caseina in molti altri casi potrebbe anche essere causa dello scatenarsi di patologie di natura autoimmune.
Quindi cosa fare?
In molti casi già eliminare tutti gli alimenti che contengono glutine, o caseina, è già un buon punto di partenza per regolarizzare l’intestino e guarire quindi dalla stipsi cronica.
Tuttavia bisogna rivedere l’alimentazione in toto, perché anche una carenza di fibre, dovuta al consumo ridotto di verdure, può portare a problemi di stitichezza.
Rimedi naturali per la Stitichezza
In natura esistono numerosi rimedi naturali che favoriscono l’evacuazione e che possono risolvere, o quanto meno alleviare il problema della stipsi.
Vediamo insieme quali sono e in quali circostanze è meglio utilizzare uno, rispetto che l’altro.
1. Succo di Aloe Arborescens e miele

L’Aloe Arborescens è una pianta della famiglia delle Aloacee di cui si utilizzano le foglie carnose e ricche di gel, per preparare la famosa ricetta del frate brasiliano “Padre Romano Zago“, un frullato a base di foglie intere di Aloe Arborescens, miele e un po’ di grappa.
Bisogna precisare che questo è un rimedio d’elezione indicato solo per le persone di gruppo sanguigno A. Infatti nel libro “La dieta del dottor Mozzi“, l’Aloe risulta sconsigliato agli altri tre gruppi sanguigni.
L’Aloe Arborescens oltre a depurare l’organismo e a stimolare le difese immunitarie è un ottimo regolatore dell’intestino, in quanto migliora la digestione, stimola la peristalsi intestinale e la secrezione biliare.
L’Aloe Arborescens non va confusa con l’Aloe Vera di cui si utilizza solo ed esclusivamente il gel, che non esercita alcuna azione lassativa sull’intestino.
Come si assume l’Aloe?
Così come consiglia Padre Romano Zago, il succo di Aloe Arborescens e miele si assume nel dosaggio di 3 cucchiai da minestra al giorno, e vanno assunti a stomaco vuoto circa 20-30 minuti prima dei pasti (colazione, pranzo e cena).
Controindicazioni
L’Aloe Arborescens è un rimedio controindicato alle donne in allattamento e in gravidanza. Per la presenza di vitamina K, può avere interferenza con i farmaci anticoagulanti.
Dove si compra
In Italia una delle poche realtà che coltiva in modo naturale e biologico l’Aloe Arborescens è l’azienda agricola Erbe di Mauro. E’ possibile ordinare le piante, o direttamente il succo pronto, sul sitoweb www.erbedimauro.it .

2. Decotto di Malva
La Malva è una pianta molto comune che cresce fino a 1.400 m in tutta la penisola italiana. Esistono diverse varietà, di cui la più comune allo stato spontaneo è la Malva sylvestris.
Il decotto, preparato con i fiori e le foglie di Malva, è un rimedio lassativo molto delicato, adatto anche a chi soffre di patologie intestinali, come colon irritabile e diverticolite.
La Malva, grazie alla presenza di mucillagini, va a fluidificare e rendere più molli le feci, migliorando notevolmente l’evacuazione.
Inoltre la Malva agisce anche come antinfiammatorio e lenitivo su tutto il tratto gastrointestinale, per cui è un ottimo rimedio naturale da utilizzare in caso di gastrite, reflusso, colon irritabile, diverticolite ed emorroidi infiammate.
La Malva è un rimedio adatto a tutti i gruppi sanguigni.
Come si assume la Malva?
Si usano fiori e foglie (secchi, o freschi) per la preparazione di un decotto. In sostanza bisogna aggiungere un cucchiaino di fiori e/o foglie secche (il doppio se sono freschi) ad un pentolino con circa 250 ml d’acqua a temperatura ambiente.
Si porta l’acqua ad ebollizione e si fa bollire a fuoco lento per almeno 15 minuti. Infine si spegne, si filtra e si beve la tisana calda o tiepida.
Indicate fino a 4 tazze al giorno.
Controindicazioni
E’ una delle erbe la cui assunzione è ritenuta sicura anche per le donne in gravidanza e in allattamento. Sconsigliata solo a chi è direttamente allergico a questa pianta.
Dove si compra

3. Carciofi

Il carciofo è un ortaggio che si consuma tra l’autunno e l’inizio della primavera (Novembre – fine Aprile).
E’ estremamente benefico per la salute del fegato e dell’intestino, in quanto è un potente colagogo e coleretico, cioè stimola la produzione e la secrezione della bile, una sostanza molto importante che oltre a permettere la corretta digestione dei grassi, svolge un’efficace azione lassativa.
Inoltre aiuta a tenere bassi i livelli di colesterolo cattivo, trigliceridi e glicemia. Per cui i carciofi risultano molto utili anche per mantenere in salute tutto l’apparato cardiovascolare.
Attenzione però, è un ortaggio ben tollerato solo dalle persone di gruppo sanguigno 0 ed A, mentre il dott. Mozzi lo sconsiglia agli altri due gruppi (B ed AB).
Come assumere il Carciofo?
Del carciofo vengono raccolti i fiori prima della completa fioritura, che si possono cucinare in vari modi, di cui la più comune è la cottura in padella.
Non solo, dei carciofi in fitoterapia si utilizzano le foglie. Quest’ultime sono infatti estremamente ricche di cinarina, la sostanza più importante per la sua nota azione epatoprotettiva e lassativa.
In questo caso le foglie vengono raccolte ed essiccate per la preparazione di tisane, oppure vengono utilizzate per la realizzazione di estratti idroalcolici, che si assumono come gocce disciolte in acqua.
Va sottolineato che si tratta di un rimedio estremamente amaro, che non tutti gradiscono.
Controindicazioni
Anche se si tratta di verdure, i carciofi non sono privi di controindicazioni. Innanzitutto, proprio perché si tratta di un ortaggio che stimola la secrezione biliare, il dottor Mozzi ne sconsiglia il consumo alle persone che hanno subito l’esportazione della cistifellea (colecisti).
Inoltre sono assolutamente indigesti alle persone di gruppo sanguigno B ed AB.
Dove si compra
I fiori del carciofo li trovi in qualsiasi frutta e verdura, o supermercato nel periodo che va dagli inizi di Novembre, fino a fine Aprile.
Per quanto riguarda le tisane e gli estratti idroalcolici di foglie di carciofo, li puoi ordinare in erboristeria, o su alcuni sitiweb specializzati.

4. Quinoa cotta e stracotta

La quinoa è una pianta nativa della Bolivia, ma da qualche anno a questa parte viene coltivato anche in Italia per lo più Toscana e nelle Marche.
Della Quinoa si raccolgono i semi, che vanno cucinati in maniera simile riso, cioè lessati ed eventualmente ripassati in padella, per essere poi consumati come primo piatto.
Dato che non fa parte della famiglia delle Graminacee, la quinoa è considerato uno “pseudocereale“. E’ tenuto in alta considerazione anche da chi segue una dieta vegana, perché oltre al fatto che è totalmente privo di glutine, diversamente dai comuni cereali, ha un profilo proteico completo, ovvero contiene tutti gli aminoacidi essenziali.
Oltre ad essere un buon primo piatto molto nutriente, che può tranquillamente sostituire un primo a base di pasta, o di riso, la quinoa è ottima anche per chi soffre di stitichezza.
Infatti, com afferma più e più volte il dottor Mozzi nelle sue interviste, se la quinoa viene cotta e stracotta, questa gode di un’ottima azione lassativa sul tubo digerente.
Inoltre va considerato che nella dieta del gruppo sanguigno la quinoa è adatta a tutti, in quanto è considerata benefica per il gruppo B e neutra per gli altri tre gruppi sanguigni (0, A ed AB).
Come si usa?
La quinoa contiene saponine, sostanze amare presenti nello strato protettivo dei semi. Le saponine vanno eliminate.
Per eliminare le saponine e dunque il sapore amaro prima della cottura vera e propria, è importante lasciare la quinoa in ammollo per almeno una mezz’oretta. Col passare del tempo noterai la formazione di una patina bianca nella superficie dell’acqua; questa patina è appunto la sostanza amara che va eliminata.
Per la cottura si aggiunge ad una pentola 2-3 parti di acqua per ogni parte di quinoa (quindi per 100 g di quinoa si metteranno circa 200-300 ml di acqua). L’acqua va poi salata e portata ad ebollizione a fiamma media.
Una volta che l’acqua è giunta ad ebollizione aggiungi la quinoa. La cottura normale è di circa 12-15 minuti. In questo lasso di tempo vedrai che i chicchi raddoppiano di volume e diventano semi-trasparenti.
Per ottenere l’effetto lassativo lascialo cuocere per almeno altri 10 minuti. Otterrai dei chicchi che si spappolano facilmente.
Condimento: il dott. Mozzi consiglia di condire la quinoa con carne, pesce, uova e con l’aggiunta di un po’ di verdure di stagione. Per ottenere un miglior effetto lassativo andrebbe consumata calda.
Controindicazioni
La quinoa è sconsigliata ai bambini sotto i due anni, in quanto non hanno ancora sviluppato un apparato digerente idoneo a digerire bene le saponine contenute nella quinoa
Dove si compra
Puoi trovare facilmente la quinoa nei negozi che trattano prodotti biologici. In alternativa puoi acquistarla anche su sitiweb specializzati.

5. Kiwi e prugne secche

Kiwi e prugne secche sono degli ottimi frutti, noti anche in medicina naturale per la loro azione lassativa.
Se ne possono mangiare 1-2 frutti tutte le mattine, accompagnati da un po’ di proteine (ad esempio uova al tegamino, o un po’ di frutta secca come mandorle e noci).
Da evitare invece il consumo serale di frutta (cioè dopo le 17:00), specie per le persone che hanno problemi di glicemia alta. Questo perché il metabolismo la sera rallenta e il nostro corpo fa più fatica a metabolizzare gli zuccheri, col rischio di avere picchi glicemici durante la notte.
Controindicazioni
Dato l’alto contenuto di fruttosio, il dottor Mozzi ne sconsiglia il consumo quotidiano alle persone di gruppo sanguigno 0, che dall’assunzione giornaliera di frutta, potrebbero avere problemi soprattutto a livello di dolori articolari.
Inoltre il dott. Mozzi sconsiglia l’abbinamento di qualsiasi frutto con altri amidi, come ad esempio i cereali e i legumi.
6. Semi di lino

Altri validi alleati nella lotta alla stitichezza sono i semi di lino.
Così come la malva, di cui abbiamo parlato in precedenza, anche i semi di lino contengono mucillagini che ammorbidiscono e lubrificano le feci, migliorando di conseguenza l’evacuazione.
Ti spiego come vanno utilizzati.
Come si usano i semi di lino?
I semi di lino non vanno semplicemente mangiati, ma vanno lasciati in ammollo in acqua naturale a temperatura ambiente per tutta la notte.
Basta aggiungere un cucchiaino da minestra di semi di lino in mezzo bicchiere d’acqua. La mattina seguente noterai che i semi si sono gonfiati, segno che le mucillaggini hanno assorbito una parte dell’acqua.
A questo punto non dovrai fare altro che bere e ingoiare tutto di un fiato l’acqua con dentro i semi. Attenzione! I semi non vanno masticati.
Il rimedio è più efficace se fatto a stomaco vuoto, 15-20 minuti prima di fare colazione.
Questo rimedio naturale si può tranquillamente ripetere ogni giorno e va bene per tutti quanti, piccoli, adulti, anziani e donne in allattamento o in gravidanza.
I semi di lino sono ottimi per tutti i gruppi sanguigni.
Controindicazioni
I semi di lino andrebbero evitati da chi soffre di dolori addominali acuti causati, ad esempio, da appendiciti o diverticoliti e in caso di sindromi intestinali occlusive e sub-occlusive.
Dove si compra

7. Zucca, cicoria e catalogna
Per avere un ottima regolarità intestinale mangiare verdure ad ogni pasto è molto importante, in quanto oltre ad apportare vitamine e sali minerali indispensabili per il nostro organismo, contengono sempre un certo quantitativo di fibre solubili ed insolubili.
Le fibre insolubili accelerano il transito intestinale e quelle solubili assunte con acqua aumentano il volume fecale e la frequenza delle defecazioni. Inoltre le fibre sono il nutrimento primario per i batteri che albergano nel nostro intestino e che costituiscono il famoso microbiota intestinale.
Alcuni ortaggi più di altri sono particolarmente indicati per chi soffre di stitichezza.
Ad esempio il dottor Mozzi, tra i migliori ortaggi ad effetto lassativo per le persone appartenenti al gruppo sanguigno 0 (ma anche A ed AB), consiglia soprattutto la zucca (attenzione però a non abbinarla al riso, altrimenti potrebbe dare acidità!) .
Due verdure che invece sono ottime per tutti, soprattutto sono la cicoria e la catalogna!
8. Clistere

E veniamo all’ultimo dei rimedi naturali per la stitichezza, probabilmente quello più efficace quando proprio non si riesce in alcun modo ad evacuare: il clistere!
Vediamo come si usa…
Come fare il clistere
Per fare il clistere va benissimo una peretta da 300 cc e si utilizza acqua naturale a temperatura ambiente, mai calda e non serve bollirla.
Per rendere più stimolante l’azione decongestionante, il dottor Mozzi consiglia di aggiungere 1-2 due cucchiai di olio vegetale (ad esempio olio di vinacciolo, ma va bene anche olio di girasole e d’oliva) per litro di acqua.
La quantità di acqua da usare dipende dall’età e dal peso della persona.
Al massimo si può arrivare ad un litro e mezzo per una persona adulta.
Il sistema più efficace è quello di farlo in due tempi:
- Si applicano 500 – 700 ml di acqua e poi si evacua,
- Dopo l’evacuazione si ripete immediatamente con 600-800 ml di acqua e poi si evacua.
La posizione più indicata per fare il clistere è il fianco destro con gambe piegate.
Il clistere andrebbe fatto lontano dei pasti. E’ ottimo in tutti i casi di stitichezza ostinata, ma è utile anche per abbassare la febbre.
Dopo il clistere è utile mangiare dopo alcune ore della verdura cruda, o della frutta.
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