Il Ginepro (Juniperus communis) è una conifera della stessa famiglia del cipresso, ovvero delle Cupressaceae. E’ un arbusto sempreverde con foglie aghiformi e pungenti, alto da 1 a 10 metri, che cresce spontanea sopratutto in tutta la macchia Mediterranea e fino a 2.500 m. Predilige ambienti aridi, incolti e boschivi. In Italia è molto comune sia nelle Alpi che negli Appennini.
Tra le specie autoctone le più comuni sono soprattutto il Juniperus communis (ginepro comune), il Juniperus oxycedrus (ginepro rosso) e il Juniperus phoenicea (ginepro fenicio).
ATTENZIONE: Le piante di ginepro NON sono tutti commestibili, esistono delle specie velenose come il Juniperus sabina (ginepro sabina).
Il ginepro è una specie dioica, con i frutti, ovvero le bacche (dette coccole), che sono presenti solamente nelle piante femminili. Le bacche giungono a maturazione nel giro di 2 anni, cambiando colore da verde ad un viola scuro. Restano appese all’albero da due e tre anni, per questo motivo ogni cespo presenta contemporaneamente bacche mature e bacche acerbe ancora verdi. Hanno una forma arrotondata, lievemente cerata e un’aroma inconfondibile. Il nome in latino “juneprus” significa acre e deriva dal sapore tipico delle sue bacche.
Esse vengono raccolte in autunno, tra settembre e ottobre, e vengono poi fatte essiccare all’ombra, in un ambiente areato per mantenere intatto l’aroma. Si conservano in un barattolo ben chiuso e all’asciutto.
Le bacche vengono utilizzate in cucina per aromatizzare arrosti, ripieni e per la preparazione del famoso liquore: il Gin. Vi interesserà sapere inoltre che se per cuocere le carni alla griglia, viene utilizzata della legna di ginepro, questa trasmetterà alla carne il suo tipico aroma.
Le bacche di ginepro si trovano in commercio quasi esclusivamente secche, chiuse in barattoli di vetro. Se le acquistate fresche, vanno fatte seccare prima dell’uso.
Nel libro del dr. Piero Mozzi le bacche di ginepro e il gemmoderivato di ginepro, sono sconsigliati ai soggetti di gruppo sanguigno 0, mentre sono adatti a tutti gli altri gruppi, specialmente il gruppo B:
GRUPPO SANGUIGNO | BENEFICO | NEUTRO | NOCIVO |
Gruppo 0 | x | ||
Gruppo A | x | ||
Gruppo B | x | ||
Gruppo AB | x |
Proprietà delle bacche di Ginepro
Le origini dell’uso del ginepro in cucina e in medicina sono molto antiche e risalgono già ai tempi dei Romani, dai quali erano molto amate. Come testimonia Apicio che le raccomandava come ottima spezia in alternativa al pepe. Greci e Romani erano inoltre soliti bruciare le bacche per purificare l’aria e tenere lontani gli spiriti maligni.
Intorno al XIX secolo, l’abate tedesco Sebastian Kneipp, suggeriva una efficace cura contro l’influenza che prevedeva che i malati si avvolgessero in una coperta riscaldata ai vapori di una pentola in cui venivano fatti bollire sia le bacche che i rami di ginepro.
Sempre Sebastian Kneipp suggeriva di utilizzare le bacche di ginepro per depurare il sangue: la cura avveniva masticando 5 bacche al giorno, aumentando di 1 bacca al giorno sino a raggiungere il numero di 15, dopo cui diminuirne 1 bacca ogni giorno fino ad arrivare a 5.
A scopi fitoterapici del ginepro vengono utilizzate le bacche e i giovani getti (gemmoderivato). Tra i costituenti l’olio essenziale (1-3%) in esse contenute, oltre a resine (terpeni e sesquiterpeni), antociani, flavonoidi, tannini, lecitine, catechine, acidi diterpenici, zuccheri e cere che gli conferiscono molte proprietà interessanti.
- Proprietà digestive: è stomachico, digestivo, carminativo, antispastico (per la presenza di flavonoidi che agiscono sulla muscolatura liscia dell’intestino). Masticando bacche di ginepro si favoriscono le secrezioni gastriche, facilitando di conseguenza la digestione.
- Proprietà antisettiche delle vie respiratorie, espettoranti e balsamiche : i monoterpeni presenti nelle bacche di ginepro determinano un aumento della quota d’acqua nelle secrezioni, che diventano così più fluide, facilitando quindi, una più rapida espulsione dell’escreto. Sono molto indicati per sedare la tosse, ma anche in caso di bronchiti.
- Proprietà diuretiche ed antisettiche delle vie urinarie: le bacche di ginepro vengono sfruttate per trattare le affezioni del tratto urinario (come cistiti, prostatiti, uretriti ecc.), ma anche per la cura della calcolosi urinaria.
- Depurativo dei reni e del fegato: Il gemmoderivato (ottenuto dai giovani getti di ginepro) possiede una doppia azione: sul fegato nei riguardi del quale esercita un’attività stimolante e rigeneratrice a livello dell’epatocita e sul rene, del quale sollecita la funzione. Risulta quindi un ottimo drenante epatorenale, da usare ogni volta che ci si trova di fronte ad uno stato di intossicazione cronica.
- Proprietà ipoglicemiche: dopo diversi studi condotti su animali con normo-glicemia e diabetici, è stato appurato che le bacche di ginepro presentano una buona azione ipoglicemica, tant’è che negli ultimi tempi diversi medici hanno cominciato ad integrare le bacche di ginepro a diversi trattamenti per il diabete.
Olio essenziale di ginepro
L’olio essenziale di ginepro è estratto per distillazione a vapore dalle bacche mature e fresche di ginepro, sia della specie comune sia della sottospecie alpina (J. communis nana). Si presenta chiaro e ha un aroma che ricorda il pino, ma più pungente. Vediamo quali sono gli usi più comuni dell’olio essenziale di ginepro:
- Dolori articolari. Opportunamente diluito in olio vegetale, l’olio essenziale di ginepro è utile per frizioni in caso di artrite, artrosi, reumatismi, gotta, cervicale.
- Per disinfettare l’aria di ambienti malsani, o la stanza di ammalati. Va utilizzata 1 goccia di olio essenziale per ogni mq dell’ambiente in cui deve essere diffuso, mediante un bruciaessenze o la vaschetta dei caloriferi. Antisettico e drenante polmonare utile nel trattamento delle bronchiti, assumere 3 gocce al giorno nel miele.
- Cellulite ed edemi dovuti a ritenzione idrica. Diluire 25 gocce di olio essenziale di ginepro in 100 ml di olio di mandorle dolci. Questa miscela va utilizzata per massaggiare le parti interessate dagli inestetismi, sempre nella direzione della circolazione sanguigna. Questo trattamento può essere ripetuto anche 2 volte al giorno.
- Tosse e bronchite. Fare dei suffumigi aggiungendo 6-8 gocce di olio essenziale in una bacinella di acqua calda. Coprite il capo con un asciugamano e respirate il vapore fino a quando non si sarà del tutto dissolto. In alternativa si può assumere l’olio essenziale di ginepro anche per via orale, con tre gocce al giorno diluite in un cucchiaino di miele.
- Emorroidi Versate 5-6 gocce di olio essenziale di ginepro in circa 300 ml di acqua bollita. Lasciate raffreddare la soluzione ottenuta e immergetevi una garza sterile da applicare sulla parte colpita. Potete ripetere l’operazione ogni volta che ne sentite il bisogno.
Non va assalutamente usato in gravidanza, o in fase di allattamento ed è da evitare in caso di patologie renali croniche. Per uso esterno va sempre miscelato con altri oli vegetali (come l’olio di mandorla, o di jojoba), altrimenti può essere irritante. Può interagire con i farmaci ipoglicemizzanti orali.
Ayurveda
Nella millenaria medicina Ayurveda viene considerato un valido aiuto per chi soffre di bassa autostima, in quanto a “livello sottile” agirebbe sulla paura di fallire delle persone. Le sue proprietà in tale ambito sarebbero dovute proprio al suo spiccato aroma, che, penetrando attraverso il nostro apparato olfattivo, può aiutarci a portare nel nostro animo tranquillità e sicurezza.
Sempre nella medicina Ayurveda l’oleolito di ginepro, realizzato con olio di sesamo, viene da sempre utilizzato nella pratica dei massaggi come rimedio per dolori muscoloscheletrici, reumatici, sciatica e articolazioni gonfie e doloranti. Come spezia e come integratore alimentare, le bacche di ginepro vengono indicate come ottimo rimedio per combattere gli squilibri di vata e kapha.
Controindicazioni
L’utilizzo di preparati a base di ginepro è controindicato in gravidanza e in fase di allattamento.
Evitare l’utilizzo dell’olio essenziale ginepro in caso di: insufficienza renale, glomerulonefriti ed ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Ad uso topico l’olio essenziale di Ginepro può causare eritema e irritazioni cutanee.