Nonostante la maggior parte dei medici non ne faccia minimamente menzione, la dieta gioca un ruolo determinante nello sviluppo dei processi infiammatori che sono alla base di molte patologie.
E l’endometriosi non fa eccezione.
Questo significa che il cibo potrebbe essere il principale responsabile dei tuoi problemi e che, tramite una corretta alimentazione, hai la concreta possibilità di guarire dall’endometriosi.
Guarire è un termine forte, me ne rendo conto. Qui non vogliamo illudere nessuno, ma c’è già chi, prima di te, ha percorso questa strada, ottenendo risultati del tutto inattesi, come la scomparsa dei dolori e la gioia di partorire un figlio.
Che dieta hanno seguito queste donne?
La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Piero Mozzi, medico “atipico” che utilizza proprio l’alimentazione come unico vero strumento di cura dei suoi pazienti.
Come scoprirai continuando la lettura, si tratta di un percorso difficile, perché dovrai rinunciare ad alimenti che ti piacciono molto. Ma si tratta di una cura a costo zero e i risultati arriveranno prima di quando non ti aspetti.
Ecco l’indice dell’articolo:
- Che cos’è l’endometriosi
- Quali sono i sintomi?
- Quali sono le cause?
- La dieta per guarire dall’endometriosi
- Rimedi naturali
- Testimonianze di guarigione
- Video del Dott. Mozzi sull’endometriosi
- Gruppo faceboook
Cos’è l’endometriosi?
L’endometriosi è una malattia, spesso molto dolorosa, che colpisce circa il 10-15% delle donne in età fertile. C’è endometriosi quando l’endometrio, la mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero, per qualche ragione inizia a svilupparsi al di fuori dell’utero coinvolgendo altri organi, come le ovaie (endometriosi ovarica), l’intestino (endometriosi intestinale), il tessuto che riveste il bacino, la zona tra vagina e retto, la vescica e l’uretere.
L’endometrio fuoriuscito dalla cavità uterina, continua ad agire come se fosse ancora al suo interno: ad ogni ciclo mestruale si addensa, si rompe e sanguina, ma non potendo essere espulsa, si accumula. Gli organi interessati possono irritarsi, generando dolore e infine sviluppare tessuto cicatriziale e aderenze, ovvero un tessuto anomalo che lega gli organi insieme.
Quando l’endometriosi colpisce le ovaie, si possono generare delle cisti, dette cisti endometriosiche, o endometriomi.
Quali sono i sintomi?
- Il sintomo in assoluto più diffuso è la dismenorrea, ovvero un ciclo mestruale particolarmente doloroso;
- Sanguinamento eccessivo durante il ciclo mestruale (menorragia) e sanguinamenti anomali tra un ciclo e l’altro (menometrorragia).
- Dolore in fase di minzione o di evacuazione. In genere si verificano solo durante il ciclo mestruale;
- Dolore durante il rapporto sessuale;
- Nel 30-40% dei casi l’endometriosi può provocare problemi di infertilità.
In altri casi l’endometriosi può provocare anche mal di schiena, crampi e dolori addominali, diarrea, stitichezza, stanchezza, gonfiore e nausea. Tutti questi sintomi si verificano quasi sempre in concomitanza con il periodo mestruale.
Cosa causa l’endomestriosi?
Pur essendo una delle malattie più comuni del mondo femminile, nonché una delle più studiate in campo ginecologico, rimane ancora oggi un vero e proprio mistero. Negli anni sono state elaborate diverse teorie, tuttavia la Medicina Ufficiale è ancora lungi dall’aver trovato la causa dell’endometriosi.
Di certo sono in pochi ad aver preso in considerazione l’idea che dietro a questa malattia si possa celare un’errata alimentazione. In Italia, uno dei maggiori sostenitori di questa tesi è senza dubbio il dottor Mozzi, medico specializzato in fitoterapia e in nutrizione secondo la teoria dei gruppi sanguigni.
Secondo il dottor Piero Mozzi l’endometriosi, con le sue diverse manifestazioni cliniche e sintomatologiche, è la conseguenza di una varietà d’alterazioni metaboliche e neuroendocrine, causate da una infiammazione cronica intestinale, in pazienti geneticamente predisposte. La causa di questa infiammazione spesso ha origine già dalla prima infanzia ed è sostanzialmente indotta da una dieta squilibrata e troppo sbilanciata sul consumo di cereali con il glutine, zuccheri e latticini.
Ma il dott. Mozzi ci da anche una buona notizia. E’ possibile invertire il processo infiammatorio ricominciando a mangiare correttamente ed eliminando le cause che hanno innescato la malattia. In buona sostanza, secondo il suo parere e la sua esperienza medica, è possibile guarire dall’endometriosi ed è possibile farlo attraverso una buona alimentazione.
Nel capitolo che segue cercherò di darti tutte le informazioni che ti occorrono per seguire la dieta del dottor Mozzi alla lettera e riconquistare la salute perduta.
La dieta per guarire dall’endometriosi
Per la cura dell’endometriosi la Medicina Ufficiale propone essenzialmente due strade. La terapia farmacologica e la terapia chirurgica.
La terapia farmacologica prevede di base l’uso della pillola anticoncezionale che, riducendo in modo significativo il sanguinamento mestruale, rallenta molto anche lo sviluppo dell’endometriosi e diminuisce di molto anche i sintomi. Di contro, finché si assume la pillola, non è possibile avere una gravidanza, inoltre la pillola alla lunga può provocare un aumento della pressione arteriosa e del colesterolo ematico.
Nel caso della terapia chirurgica si va dalla semplice asportazione dei focolai, alla isterectomia ed annessiectomia (asportazione delle ovaie e tube) nei casi considerati più gravi.
Cosa propone il Dott. Mozzi?
Il Dott. Mozzi, per la cura dell’endometriosi, propone una terapia completamente naturale, che consiste essenzialmente nel modificare in modo radicale l’alimentazione.
Si tratta di un percorso lungo e tortuoso, che necessita di tempo, pazienza e tanta forza di volontà. Tuttavia non è una missione impossibile. Altre donne prima di te hanno intrapreso questa strada e oggi vivono libere dal dolore e con la gioia di un figlio al loro fianco.
Se non ci credi ti invito a dare uno sguardo alle testimonianze: clicca qui
In cosa consiste la dieta?
Più che una dieta è un vero e proprio regime alimentare votato alla salute. Non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare in modo diverso, eliminando certi cibi e sostituendoli con altri. Alcuni alimenti andranno messi totalmente al bando, altri invece andranno ridotti drasticamente.
La dieta andrebbe seguita in maniera molto rigida per almeno 5-6 mesi, dopo questo lasso di tempo, se spariscono i dolori e se fatte le opportune analisi, non c’è più traccia di endometriosi, allora potrai concederti saltuariamente alcuni sgarri.
Tuttavia mi preme sottolineare che la dieta del dott. Mozzi è una scelta di vita salutare che andrebbe abbracciata per sempre e non soltanto per qualche mese. Questo perché se si ricomincia a mangiare nel modo sbagliato, è molto facile che la malattia possa ripresentarsi.
La dieta dei gruppi sanguigni
La dieta del dottor Mozzi si basa principalmente sulla teoria dei gruppi sanguigni sviluppata dal naturopata americano Peter D’Adamo. Per farla breve, si tratta di un regime alimentare diverso in relazione al gruppo sanguigno ABO.
I gruppi sanguigni principali sono quattro: 0, A, B ed AB
Ci sarebbe anche il fattore RH (Rhesus), che distingue i gruppi sanguigni anche in negativo e positivo, ma in questo caso non ci interessa.
Ogni gruppo sanguigno presenta caratteristiche univoche, che lo differenziano dagli altri, non soltanto perché può o non può donare sangue a questa o a quell’altra persona, ma anche per molti altri aspetti di rilevante importanza: resistenza immunitaria (cioè alle malattie), resistenza allo stress, attitudini sportive, personalità e soprattutto il rapporto con l’alimentazione.
Per quanto riguarda l’alimentazione, che è poi l’aspetto che ci interessa di più, ogni alimento di cui ci cibiamo può rappresentare un bene o un male a seconda di quello che è il nostro gruppo sanguigno.
Per fare un semplice e pratico esempio, la carne di pollo (carne bianca) è un alimento ben tollerato dalle persone di gruppo sanguigno 0 ed A, mentre è estremamente nocivo per i soggetti di gruppo sanguigno B ed AB. Per questo motivo il dott. Mozzi consiglia alle persone di sangue B ed AB di eliminare il pollo dalla loro dieta, o di mangiarlo solo in rare occasioni. Spesso questi alimenti non danno dei problemi evidenti, come disturbi digestivi, ma contribuiscono allo sviluppo di patologie subdole, difficilmente ricollegabili alla dieta.
Perchè è così importante il gruppo sanguigno?
Il motivo per cui c’è una stretto rapporto tra cibo, salute e gruppo sanguigno è un po’ lungo da spiegare e questa non mi sembra la “sede” adatta. Se vuoi approfondire puoi farlo leggendo questo articolo.
Per ora ti basti sapere che consumare constantemente cibi nocivi per il tuo sistema immunitario può, alla lunga, innescare un processo infiammatorio, che è alla base di qualsiasi patologia, compresa l’endometriosi. Per questo motivo il primo passo da fare è quello di seguire alla lettera la dieta del gruppo sanguigno.
Come? Acquistando il libro “La dieta del dottor Mozzi“, che trovi in qualsiasi libreria, o che puoi acquistare direttamente su internet. Il prezzo è di 16,15 €.
Se ancora non hai il libro puoi accedere alle informazioni sulla dieta per il tuo gruppo sanguigno cliccando su uno dei seguenti link:
- La dieta del gruppo sanguigno 0
- La dieta del gruppo sanguigno A
- La dieta del gruppo sanguigno B
- La dieta del gruppo sanguigno AB
In questi articoli e nel libro troverai, per ogni gruppo sanguigno, delle tabelle per ciascuna categoria alimentare (carne, pesce, latticini, cereali, legumi, ecc..). In ogni categoria gli alimenti vengono distinti in benefici, neutri e sconsigliati. Questi ultimi sono i cibi per te nocivi e sono anche quelli che dovrai bandire per sempre dalla tua dieta.
E’ sufficiente seguire queste indicazioni per guarire dall’endometriosi?
NO, NON BASTA. Purtroppo ci sono altre rinuncie che dovrai fare. Vediamo quali.
Quali alimenti evitare?
Il secondo passo da seguire, per guarire dall’endometriosi, è l’eliminazione totale di alcune categorie di alimenti, che purtroppo rappresentano il “cuore pulsante” della dieta Mediterranea. Questi che seguono sono gli alimenti che dovrai eliminare o ridurre:
- Pasta, pane, cereali e cibi ricchi di amido;
- Dolci, zuccheri e dolcificanti di ogni tipo;
- Latte e derivati del latte;
- Frutta (poca o niente).
- Alcolici, birra e vino
1 Pasta, pane, cereali e cibi ricchi di amido
I cereali con il glutine vanno eliminati totalmente e i cereali senza glutine, che rientrano nella categoria degli alimenti consentiti per il tuo gruppo sanguigno, vanno per lo meno evitati del tutto nei primi 5-6 mesi e mangiati saltuariamente nel periodo successivo.
Secondo il dott. Piero Mozzi il glutine contenuto in molti cereali e principalmente nel frumento, è uno dei principali responsabili dell’infiammazione che colpisce prima l’intestino e che poi, in alcune donne geneticamente predisposte, degenera in endometriosi. Altre invece sviluppano altre patologie, come disturbi alla tiroide, psoriasi, malattie autoimmuni e perfino il cancro.
Quali sono i cereali che contengono glutine?
- Avena
- Frumento
- Farro
- Kamut
- Orzo
- Segale
- Sorgo
- Spelta
- Triticale
In particolare il frumento fa parte della dieta quotidiana del 99% degli Italiani. Lo troviamo in varie forme e in tantissimi alimenti. Ogni volta che compri un prodotto preconfezionato, o in scatola, o incelofanato, o surgelato, il dottor Mozzi consiglia di controllare attentamente le etichette, perché il frumento, come anche il lattosio, è spesso presente anche dove proprio non te lo aspetti.
Alimenti che contengono frumento
Ecco qui un breve elenco dei cibi più comuni, prodotti utilizzando farina di grano raffinato o integrale, che andranno per forza di cose eliminati dalla dieta.
- Pasta, ravioli, tortellini, lasagne, ecc.
- Fiocchi dei cereali, cereali soffiati, müsli, corn flakes, ecc.
- Pane bianco, pane integrale, pan carré, pane azzimo, panini, focacce, pizza
- Grissini e crackers
- Dolci, biscotti, merendine, fette biscottate, torte e crostate
- Gnocchi di patate, gnocchi alla romana
- Crusca di frumento
- Birra e prodotti a base di malto d’orzo
Posso mangiare i prodotti senza glutine?
Ancora una volta la risposta è NO. Almeno per i primi 5-6 mesi vanno aboliti, non soltanto i cereali con il glutine, ma anche tutti quei prodotti che contengono o troppi zuccheri, o troppi amidi. Zuccheri e amidi hanno la “sgradevole” caratteristica di alimentare l’infiammazione. Per cui, finché l’infiammazione non è totalmente sparita, è importante evitare di mangiare questi alimenti.
Alimenti ricchi di amido
Qui di seguito trovi l’elenco completo dei cibi senza glutine, ma ricchi di amido.
Anche questi vanno fatti sparire, almeno per i primi 5-6 mesi. Dopo di che, se ci sono risultati, si potranno reintrodurre nella dieta, consumandoli saltuariamente, scegliendo tra quelli compatibili per il proprio gruppo sanguigno e stando bene attente ai segnali che il corpo ci manda.
- Cereali senza glutine: riso, miglio e mais;
- Pseudocereali ricchi di amido: grano saraceno;
- Altri alimenti ricchi di amido: patate, patate dolci, castagne, tapioca e manioca
2 Dolci e zuccheri di ogni tipo
Come ho già detto zuccheri ed amido alimentano l’infiammazione, per cui anche tutti i dolci vanno assolutamente eliminati dalla dieta.
Il dottor Mozzi ci tiene a precisare che, anche i dolci solitamente consentiti per la dieta dei gruppi sanguigni – come il cioccolato fondente, il croccante alle mandorle, la torta di mandorle, i biscotti brutti e buoni e via dicendo – vanno eliminati completamente, o mangiati proprio una volta al mese o giù di li.
Da bandire sono anche i dolcificanti “alternativi” allo zucchero, come lo zucchero di canna, il fruttosio, il miele, lo sciroppo d’acero o di agave, la melassa, ecc.. Meno che meno gli edulcoranti di sintesi che sono davvero il peggio che c’è sul mercato. Ad esempio l’aspartame, l’acesulfame, il destrosio, il maltitolo, ecc.
Queste sostanze sono sempre presenti nei chewingum, nelle caramelle, in moltissime bevande e integratori dietetici o per sportivi e nei prodotti da farmacia con la spiga sbarrata, i cosiddetti “senza glutine”, da cui il Dottor Mozzi ci mette bene in guardia. Decisamente meglio lasciarli negli scaffali.
E la colazione?
Se ti stai chiedendo come fare colazione, sappi già da subito che la colazione dovrà essere salata. Al limite le persone di gruppo sanguigno A, B ed AB si potranno concedere un frutto al mattino, mentre le persone di gruppo 0 è meglio che evitino anche la frutta, dato che anch’essa contiene fruttosio, uno zucchero a cui le persone di gruppo sanguigno 0 sono molto più sensibili rispetto agli altri gruppi.
3 Latte e derivati del latte
Secondo il parere del dottor Mozzi, latte e derivati del latte sono al primo posto tra gli alimenti colpevoli delle infiammazioni che colpiscono l’apparato sessuale, sia maschile che femminile.
Ciò vuol dire che il latte (di qualsiasi animale) è la causa principale non solo dell’endometriosi, ma anche delle patologie tumorali che colpiscono il seno e le ovaie nelle donne e la prostata nell’uomo. In realtà le malattie di cui i latticini sono responsabili sono assai più numerose, ma questo argomento verrà trattato meglio nella sede opportuna. Per ora ti basti sapere che, se soffri di endometriosi, latte e derivati vanno assolutamente banditi dalla tua alimentazione.
Nel latte ci sono sostanzialmente tre elementi estranei e particolarmente problematici per il nostro organismo. Essi sono:
- il lattosio
- la caseina
- gli ormoni animali
Il lattosio
Il lattosio è lo zucchero del latte, che la stragrande maggioranza delle persone in età adulta non riesce più a digerire. Il motivo è che dopo il primo anno di vita il nostro organismo non ha più bisogno di bere latte e per questo motivo il sistema digerente smette di produrre l’enzima lattasi, adibito alla scissione del lattosio. Non possedendo più questo enzima, non possediamo più gli strumenti adatti a digerire il latte. I problemi causati dalla carenza della lattasi sono di natura gastrointestinale, ad esempio diarrea, dissenteria, vomito, gonfiore. Alcuni latticini fermentati non danno però problemi, perché contengono pochissimo lattosio, o contengono anche l’enzima lattasi, come ad esempio lo yogurt e molti formaggi stagionati. Tuttavia non è il lattosio a creare i problemi più grossi.
La caseina
La caseina, che costituisce circa l’80% delle proteine del latte vaccino, è decisamente più problematica del lattosio. Nel nostro intestino ha un effetto tipo “colla”, ovvero si incolla alle pareti intestinali e genera un’alterazione della permeabilità intestinale e quindi disbiosi. L’alterata permeabilità intestinale ci predispone a molte malattie atopiche, infiammatorie ed autoimmuni, nonché aumenta il rischio di sviluppare patologie tumorali.
Gli ormoni animali
Infine, latte e derivati contengono anche ormoni. Non sto parlando degli ormoni aggiunti dall’uomo, ma degli ormoni naturalmente contenuti nel latte animale. Secondo il parere del Dott. Mozzi gli ormoni animali andrebbero ad interferire con il corretto funzionamento degli ormoni specifici della femmina umana e sarebbe proprio questa interferenza a provocare la “migrazione anomala” del tessuto endometriale e quindi l’endometriosi.
Quindi, se soffri di endometriosi, dovrai necessariamente eliminare tutti i latticini, nessuno escluso. Per latticini si intende il latte di qualsiasi animale e tutti i suoi derivati, come yogurt, formaggi, burro, panna, mozzarella, ricotta, cioccolato a latte, gelati, ecc.
Inoltre, quando compri cibi preconfezionati, fai sempre attenzione agli ingredienti riportati in etichetta e accertati che non ci siano sorprese. Per esempio capita spesso di trovare il lattosio anche nella feta di tacchino. Quindi occhio.
4 Mangia meno frutta
La frutta viene constantemente osannata da tutti: medici, nutrizionisti, testate giornalistiche, televisione, ecc. Tutti ne parlano bene e c’è chi arriva a consigliare cinque o più porzioni di frutta al giorno. E’ pura e semplice disinformazione.
Devi sapere che la frutta è un alimento molto zuccherino, in quanto ricco di fruttosio. Il fruttosio, come e in alcuni casi più dello zucchero semplice, ha proprietà infiammatorie. Ciò vuol dire che favorisce e alimenta il tuo stato infiammatorio, peggiorando anche i dolori causati dall’endometriosi.
Per questo motivo, quello che consiglia il dottor Mozzi, è di evitare del tutto la frutta, o di mangiare al massimo un frutto al giorno, sempre e solo la mattina a colazione. Questo perché nelle prime ore della giornata il metabolismo umano è più veloce e può smaltire con maggiore facilità gli zuccheri. Mangiare la frutta a cena significa invece ritrovarsi con pericolosi picchi glicemici durante tutta la notte, fino al mattino seguente, con un incremento esponenziale anche dello stato infiammatorio.
L’unica eccezione è il limone! Il limone è un frutto che contiene pochissimi zuccheri, ha un’azione depurativa e alcalinizzante. Il dottor Mozzi consiglia alle persone di gruppo sanguigno A, B ed AB di bere tutte le mattine un bicchiere di acqua tiepida con la spremuta di mezzo limone. Le persone di gruppo 0 invece, è meglio se bevono solo acqua tiepida, senza limone. Il limone lo possono però utilizzare per condire la carne e il pesce.
Attenzione inoltre a come combini la frutta. La frutta andrebbe mangiata da sola, solo un frutto per tipo, oppure insieme a cibi altamente proteici. Per esempio va bene se mangiata insieme alle uova, al pesce, alla carne o alla frutta secca oleaginosa (mandorle, noci, nocciole, ecc.). Non andrebbe invece combinata con cereali o legumi. In ogni caso queste indicazioni le trovi anche nel libro del dottor Mozzi.
Dove prendo le vitamine e i sali minerali?
Nella verdura. Quindi se prima non la mangiavi, o ne mangiavi poca, ora armati di santa pazienza e di tanta forza di volontà, perché dovrai iniziare a mangiare tanta tanta verdura, tutti i giorni e possibilmente ad ogni pasto. La verdura contiene tante vitamine, tanti sali minerali e pochissimi zuccheri. Inoltre è ricca di sostanze con proprietà antinfiammatorie!
Frutta: precisazione per il gruppo 0
Le persone di gruppo sanguigno 0 sono più sensibili al fruttosio rispetto agli altri gruppi sanguigni. Per questo motivo, se sei di gruppo 0 e soffri di endometriosi, è decisamente meglio se eviti completamente la frutta, o se la mangi poche volte a settimana. Questo per lo meno nei fatidici 5-6 mesi iniziali.
5 Alcolici, birra e vino
Infine vanno eliminati tutti gli alcolici, inclusa la birra (anche quella senza glutine) e il vino. Quest’ultimo è ricavato dall’uva, che è un frutto e contiene quindi zuccheri. Per questo anche il vino può favorire l’estendersi dell’infiammazione.
Cosa posso mangiare?
Vediamo ora quali alimenti sono consentiti per le donne che soffrono di endometriosi. Si tratta di cibi che, oltre ad essere fonte di nutrimento per l’organismo, non alimentano l’infiammazione, o ancora meglio contribuiscono a “spegnerla”.
Questi sono gli alimenti consigliati dal dottor Mozzi:
- Pesce, specialmente pesce azzurro (non fritto e non impanato);
- Carne bianca e rossa (non di maiale, o di cinghiale);
- Uova (non fritte);
- Legumi;
- Verdure;
- Frutta secca oleaginosa;
- Quinoa ed amaranto (con moderazione);
Fai sempre attenzione a scegliere tra questi alimenti, in base alla compatibilità con il tuo gruppo sanguigno. Per esempio se sei di gruppo sanguigno A evita la carne rossa, i ceci, le melanzane e i pomodori. Se sei gruppo B evita il pollo, le lenticchie e le nocciole, ecc… In sostanza, quando devi scegliere cosa mangiare, abbi sempre la premura di dare uno sguardo al libro del dottor Mozzi.
1 Carne, pesce e uova
Carne, pesce e uova puoi mangiarli in ogni momento della giornata, anche a colazione. Alcuni medici consigliano, alle donne affette da endometriosi, di evitare la carne rossa. Il dottor Mozzi non è di questo parere. La carne rossa va benissimo per le persone di gruppo sanguigno 0 e B, mentre la devono evitare le persone di gruppo A ed AB (quest’ultimo può però mangiare l’agnello).
Le persone di gruppo 0 più di tutti hanno bisogno dell’apporto proteico della carne, che per loro è fonte di energia e nutrimento. Per se sei vegana o vegetariana, il consiglio che da il dottor Mozzi è quello di sforzarti a reintrodurre questi alimenti, perché al di là delle ideologie, ne va della tua salute.
Le persone di gruppo sanguigno A invece, possono anche scegliere di non mangiare carne, ma è importante che reintroducano almeno il pesce. Il pesce contiene tantissimi acidi grassi della serie Omega-3, che all’interno dell’organismo svolgono un importantissima azione antinfiammatoria.
Per quanto riguarda le uova, se mangiandole hai paura di aumentare il colesterolo, sappi che anche questo luogo comune è frutto della cattiva disinformazione. Non sono le uova ad aumentare il colesterolo, ma sono proprio i dolci e i cereali.
2 Verdure
Le verdure sono essenziali. Contengono vitamine, sali minerali, enzimi, antiossidanti, aiutano a depurare l’organismo e contribuiscono a ridurre l’infiammazione.
Andrebbero mangiate ad ogni pasto, sia crude, che cotte, scegliendo in base alla stagionalità e compatibilimente con il proprio gruppo sanguigno.
Evita la lattuga nel periodo invernale, è un prodotto tipicamente primaverile ed estivo e in inverno la lattuga che trovi nei supermercati, proviene da coltivazioni in serra, o peggio ancora proviene dall’estero ed è piena di trattamenti chimici. Nella stagione fredda, scegli tra gli ortaggi tipici di questa stagione, ad esempio: cavolo, cavolo verza, cavolfiore, broccoli, cavolini di bruxelles, cicorie, carciofi, scarola, bietola, cardo, cipolle, radicchio, spinaci, sedano, porro, zucca, ecc.. La lista è lunga, quindi non ti fissare sulle solite 3-4 verdure, cerca di ampliare la scelta e di variare!
Se lessi le verdure, il consiglio del dottor Mozzi è quello di bere l’acqua di cottura prima di metterti a tavola. Questo perché durante la cottura, molte vitamine e sali minerali passano dalla verdura all’acqua di cottura. Quindi bevi una tazza, o anche due di questa preziosa acqua, il tuo organismo ne gioverà sicuramente.
3 Legumi
I legumi rappresentano un equilibrata fonte di proteine vegetali e di amido (quindi zuccheri). Ma a differenza dei cereali contengono una percentuala superiore di proteine e nettamente inferiore di amido. Inoltre sono alimenti ricchissimi di fibre, il cui apporto è importante per ridurre i livelli glicemici (glicemia alta significa infiammazione) e per regolarizzare l’intestino.
I legumi possono sostituire in tutto e per tutto la pasta e il pane e possono essere consumati tranquillamente anche tutti i giorni. Si possono mangiare i legumi in chicchi, la pasta di legumi e la farina di legumi per fare pane, biscotti, focacce, ecc..
Quando parlo di legumi parlo di ceci, lenticchie, fagioli, piselli, fave, cicerchie e lupini. I legumi secchi è meglio non mangiarli mai a cena, perché presentano una concentrazione di amidi troppo alta, che difficilmente il corpo riesce a smaltire prima di andare a dormire. Per i legumi freschi, tipo i piselli, si può fare qualche eccezione e mangiarli anche a cena. Durante il resto della giornata, cioè a colazione, a pranzo e come spuntini, è possibile consumare legumi tutte le volte che vuoi.
Dovrai scegliere i legumi in base alla compatibilità con il tuo gruppo sanguigno e fai attenzione a non associarli a dolci, frutta, cereali o latticini. Tutti prodotti che comunque, se segui alla lettera questa dieta, dovrai eliminare. Inoltre è importante mangiare un solo tipo di legume per volta. Quindi niente zuppa mista di legumi, altrimenti avrai grosse difficoltà digestive, gonfiore e forse anche dolori addominali.
4 Frutta secca oleaginosa
Sono i semi, cioè le mandorle, le noci, le nocciole, i semi di zucca, di lino, di girasole, ecc. Contengono proteine vegetali, grassi insaturi (cioè grassi buoni), tra cui anche Omega-3, fibre e contengono pochissimi amidi. Sono ottimi spuntini spezza fame, oppure si possono mangiare a colazione. Cerca di non esagerare con le quantità, perché troppa frutta secca può creare sfoghi come l’herpes labiale e le emorroidi.
5 Quinoa ed amaranto
Quinoa ed amaranto sono due pseudocereali senza glutine che è possibile mangiare ogni tanto, magari non tutti i giorni, valutando sempre bene la tolleranza individuale. Quindi se dopo aver mangiato della quinoa, o dell’amaranto, accusi degli evidenti sintomi di malessere, cerca di evitarli.
La quinoa va bene per tutti i gruppi sanguigni, mentre l’amaranto è sconsigliato al gruppo sanguigno B e va bene per tutti gli altri. Amaranto e quinoa non andrebbero mai consumati a cena, perché contengono comunque delle discrete quantità di amido.
La quinoa si trova anche sotto forma di farina e si può usare anche per la preparazione di prodotti da forno, come pane, focacce, cracker, plumcake salati, ecc. E’ un buon sostituto del pane classico.
Cosa mangio a colazione?
Per la colazione bisogna distinguere tra le persone di gruppo 0 e gli altri tre gruppi sanguigni.
Le persone di gruppo 0 dovrebbero iniziare la giornata bevendo una tazza d’acqua tiepida a stomaco vuoto (depura l’organismo e lo prepara alla prossima digestione) per poi andare dritti a lavoro, o a svolgere dell’attività fisica. Quando hanno fame, dopo 1, 2 o 3 ore, possono tranquillamente fare pranzo, oppure mangiare della frutta secca come spezza fame e fare pranzo dopo 1-2 ore. Questo è il consiglio che da il dottor Mozzi a tutti i suoi pazienti di gruppo sanguigno 0. Se non hai la possibilità, puoi comunque fare subito colazione, magari mezz’ora dopo aver bevuto l’acqua tiepida e prepararti un pasto salato. Continuando a leggere trovi alcuni consigli utili su cosa mangiare.
Le persone che appartengono agli altri tre gruppi sanguigni (A, B ed AB) dovrebbero invece bere acqua tiepida e limone, almeno mezz’ora prima di fare colazione. Ha un’azione depurativa, alcalinizzante e favorisce la regolarità intestinale. Mezz’ora dopo possono mettersi a tavola e fare una buona colazione.
Alcuni esempi di colazione
- Da bere: tè verde, tè nero (solo il gruppo B), karkadè, caffè (sconsigliato per il gruppo 0), caffè di cicoria, latte di mandorle (non dolcificato), tisane calde di erbe consentite.
- Uova: alla coque, frittata, in camicia, strapazzate o sode (sconsigliato per il gruppo 0), in ogni caso mai fritte.
- Farinata di ceci (solo per il gruppo 0);
- Prodotti da forno: pancake, pane o piadine a base di farina di legumi, o di quinoa;
- Creme di frutta secca: crema di nocciole, di mandorle, o di arachidi senza zucchero, da spalmare sul pane o altri prodotti da forno (assicurati che tra gli ingredienti ci sia solo la frutta secca);
- Frutta secca: mandorle, noci, nocciole, semi di zucca, di canapa, di girasole, ecc..
- Un frutto tra quelli consentiti e di stagione (solo per il gruppo A, B ed AB);
- Yogurt di soia: in genere le persone di gruppo A lo tollerano bene, gli altri è da vedere
- Legumi, carne, pesce e verdure consentite.
Dove trovo le ricette?
Ecco un elenco di ricette con farine di legumi, o di quinoa che potranno esserti d’aiuto.
- Farinata di ceci (solo per il gruppo 0)
- Pane di quinoa
- Plumcake salato di quinoa
- Focaccia di quinoa
- Polpettine di tonno e cannellini
- Pane di piselli
- Pane di cannellini
- Panini di ceci (solo per il gruppo 0)
- Muffin di fagioli cannellini e tonno
- Focaccia di lupini
Dove trovo la farina di quinoa e di legumi?
Ormai la farina di questi prodotti è abbastanza facile da reperire in quasi tutti i supermercati d’Italia. Tuttavia, se non dovessi trovarli, puoi sempre acquistarli su internet.
Ecco un elenco dei siti-web dove puoi acquistare le varie farine:
- Farina di Quinoa real (in assoluto la migliore)
- Farina di piselli
- Farina di ceci
- Farina di lupini
- Farina di fagioli cannellini
Quanto devo mangiare?
Non è necessario conteggiare il peso, o la quantità di calorie. Come ho già detto, la cosa importante è mangiare le cose giuste, cercando di non mischiare troppi alimenti per volta. Puoi tranquillamente mangiare a sazietà, specie se vedi che stai perdendo troppo peso. Magari cerca di mangiare meno a cena e di più a colazione e a pranzo.
Se durante la giornata hai fame, puoi utilizzare la frutta secca come spuntino, oppure puoi portarti dietro delle polpettine o delle focacce di legumi preparate a casa.
Quanto tempo per vedere i risultati?
Ogni persona risponde all’alimentazione in modi e tempi differenti. In genere le persone di gruppo sanguigno 0 sono quelle che hanno le rispose più rapide, mentre gli altri tre gruppi ci mettono un po’ più tempo a vedere dei risultati.
Le donne che hanno portato la loro testimonianza di guarigione su questo e altri blog e che hanno seguito la dieta del dottor Mozzi alla lettera, hanno notato numerosi benefici già durante il primo mese.
In ogni caso, per osservare una notevole regressione dei sintomi dell’endometriosi, è necessario preseguire la dieta rigidamente almeno per i primi 5-6 mesi. Questo è il tempo minimo necessario affinché l’organismo si disintossichi e rieasca a riassorbire le cisti, gli addensamenti e l’infiammazione.
Nel frattempo nulla ti vieta di provare ad avere una gravidanza, anzi, se ciò accadesse, ci terrei affinché portassi qui sul blog la tua testimonianza.
Rimedi naturali
Esistono diverse erbe medicinali che possono aiutarti ad accellerare il processo di guarigione dell’endometriosi. Sia chiaro, niente di miracoloso, semplicemente un piccolo aiuto in più che, a differenza dei farmaci, non porta alcun effetto collaterale.
Puoi decidere di assumere uno solo dei rimedi che ti elencherò, oppure tutti insieme. Se assunti insieme hanno un effetto sinergico, ovvero uno aumenta la forza dell’altro, con un efficacia esponenzialmente superiore rispetto al singolo rimedio.
Questi sono i principali rimedi naturali per l’endometriosi:
Aloe Vera (solo per il gruppo A)
L’aloe ha proprietà immunostimolanti e antinfiammatorie. Si può utilizzare il succo di aloe privato dell’aloina, una sostanza lassativa, che può avere un effetto irritante sulle pareti intestinali. Per cui se vuoi acquistare il succo, sincerati che sia stato privato di questa sostanza. Occhio anche alla presenza di altri ingredienti, come zuccheri, fruttosio, o altri edulcoranti che spesso vengono aggiunti per attenuare il sapore amaro dell’aloe. In alternativa puoi acquistare in erboristeria la tintura madre. Il succo di Aloe Vera senza aloina, lo trovi anche su internet.
Calendula
La calendula ha proprietà antinfiammatorie e vulnerarie, cioè aiuta i tessuti danneggati a rigenerarsi più in fretta. Puoi utilizzare una tazza di infuso di fiori di calendula, oppure 80 gocce di tintura madre, da diluire in un litro d’acqua tiepida. Questo litro d’acqua si utilizza per praticare delle lavande vaginali. L’infuso di calendula si prepara lasciando 2 g di fiori di calendula in infusione in una tazza d’acqua bollente per circa 10 minuti. Poi si filtra e si mescola con un litro d’acqua leggermente tiepida. Puoi acquistare la tintura madre e la tisana in erboristeria. La tisana la trovi anche su internet.
Rosa canina
Si utilizza il gemmoderivato di rosa canina, un fitoterapico ad azione immunostimolante ed antinfiammatoria preparato con le gemme di questa preziosa pianta. Il gemmoderivato va assunto ogni giorno, due volte al giorno (mattina e sera), diluendo 20-30 gocce in poca acqua. Il gemmoderivato di rosa canina puoi acquistarlo in erboristeria. Il dosaggio preciso è sempre riportato nella confezione. Questo rimedio è adatto a tutti i gruppi sanguigni.
Ribes nero
Si utilizza il gemmoderivato del ribes nero, che come quello di rosa canina ha proprietà immunostimolanti ed antinfiammatorie su tutto l’organismo. Le modalità di assunzione sono le stesse spiegate per la rosa canina. Il gemmoderivato di ribes nero è reperibile in erboristeria. Questo rimedio è adatto a tutti i gruppi sanguigni.
Echinacea (sconsigliato al gruppo 0)
L’echinacea ha proprietà antivirali, antibatteriche ed immunostimolanti. Si utilizza spesso per rinforzare le difese naturali in vista dell’arrivo dell’inverno, ma è un ottimo rimedio naturale anche per tutte quelle malattie caratterizzate da un infiammazione cronica.
Si può assumere la tintura madre, due volte al giorno, diluendo 20-30 gocce in poca acqua, da bere a stomaco vuoto. Il dosaggio preciso è sempre riportato nella scatola. In alternativa va bene anche la tisana, che puoi acquistare in erboristeria, o su internet.
Testimonianze di guarigione dall’endometriosi
Queste ragazze hanno voluto rendere pubblica la loro testimonianza così che altre dopo di loro possano avere il coraggio e la motivazione per intraprendere questo percorso di guarigione.
Mara Gavarini
Mara ha 31 anni e soffre di endometriosi dall’età di 15 anni. Ha iniziato ad accusare forti dolori addominali con l’arrivo del ciclo mestruale a partire dai 17 anni e nel tempo si sono via via acutizzati. Dal 2009 ha iniziato ad assumere la pillola anticoncezionale, che ha ridotto i dolori, ma non gli altri sintomi: dolore durante la minzione e l’evacuazione, dolore durante i rapporti, stanchezza e spossatezza sempre presenti e difficoltà a trattenere la pipì. Nel 2012, dopo che nel 2010 gli è stata riconosciuta la malattia, è stata operata per un’endometriosi al IV stadio (la più grave). Con l’intervento in laparoscopia sono stati eliminati focolai, noduli, cisti ed aderenze. Dal 2012 a 2015 ha continuato ad assumere la pillola, ma i sintomi, che subito dopo l’intervento erano spariti, si sono poi ripresentati, via via sempre più forti. Cercando su internet Mara ha trovato diverse testimonianze di donne che hanno migliorato la loro sintomatologia attraverso un cambio dell’alimentazione. Così ha deciso di fare un tentativo e ha cambiato toltamente dieta, seguendo quelli che sono i consigli del dott. Mozzi. Già dopo un mese di dieta, dopo aver finito l’ultima confezione di pillole, i dolori erano scomparsi e non aveva più problemi a trattenere la pipì. Dopo 9 mesi i sintomi sono totalmente scomparsi. Mara oggi si sente bene e piena di energia. Inoltre le successive analisi dimostrano che c’è stato il riassorbimento di una ciste e la riduzione di un’altra. [Leggi la testimonianza di Mara..]
Valentina Cauli
Valentina (gruppo 0) soffriva di dolori e mestruazioni abbondanti già da adolescente, l’endometriosi gli viene diagnosticata però solo 5 anni fa, con aderenze sparse un pò ovunque a rischio intestinio, retto, douglas ed un ovaia. Il suo caso era complicato e nessun medico volette prendersi la responsabilità dell’intervento. Per questo motivo Valentina decise di non operarsi e di cercare altre cure, che tuttavia non riuscì mai a trovare. Arrivò al punto di non potersi più muovere dal letto, non solo nei giorni del ciclo, ma anche durante gli altri giorni. Anche Valentina iniziò a documentarsi sul web, trovando informazioni sulla dieta del dottor Mozzi. All’inizio fu difficile, ma dopo 3 mesi i sintomi migliorarono notevolmente. Da circa un anno non accusa più alcun sintomo, pratica sport regolarmente ed è piena di energia. [Leggi la testimonianza di Valentina..]
Silvia
Altra testimonianza è quella di Silvia, 23 anni, gruppo sanguigno A, a cui è stata diagnosticata l’endometriosi circa un anno fa, a seguito di una visita ginecologica. Gli è stata somministrata la pillola anticoncezionale. Cercando in rete anche lei si è imbattuta nella dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi e ha deciso di provare. Dopo soli tre mesi era tutto scomparso, mentre in precedenza gli erano state diagnosticate delle aderenze e l’utero non era in asse, inoltre aveva un ovaio policistico, che ora sembra essersi ripulito. [Leggi la testimonianza di Silvia]
Miriam Di Vincenzo
Miriam (gruppo 0) soffre di endometriosi da molti anni, ma solo dal 2015 gli è stata diagnosticata. Inizialmente i sintomi erano localizzati per lo più nell’intestino, e solo da qualche anno si sono estesi anche nella zona pelvica. Soffriva di dolori acuti ogni mese, prima dell’arrivo del ciclo e durante il ciclo era spesso al pronto soccorso, dove nessuno sapeva fare nulla o dargli spiegazioni. Per 2 anni è andata avanti con medicine su medicine, senza però risolvere nulla. Dopo l’ennesimo ricovero al pronto soccorso, un urologo gli ha diagnosticato la malattia: endometriosi. Ha iniziato ad assumere la pillola anticoncezionale, ma con scarsi risultati. I dolori restavano. In concomitanza ha iniziato anche a seguire una dieta vegana, ma anche questa non ha dato i risultati sperati. Durante gli esami fatti in un centro specializzato gli sono stati riscontrati: adenomiosi uterina, placca di 13 mm di endometriosi profonda, legamenti utero sacrali ispessiti, ovaio destro adeso alla matassa intestinale, aderenze pelviche e intestinali in paziente sintomatica. E nella successiva risonanza magnetica gli sono state riscontrate anche delle aderenza tra vescica e utero. A luglio del 2015 scopre la dieta del dottor Mozzi ed inizia a seguirla. Da vegana, lei che è di gruppo 0, ha ricominciato a mangiare carne, pesce e uova, eliminando invece i cereali, i dolci, i latticini e gli altri alimenti ricchi di amido. Nel giro di un mese stava già molto meglio e ha potuto ricominciare a fare sport. A fine novembre è arrivato il suo primo ciclo naturale senza preavviso, quasi indolore e senza i soliti grumi di sangue ed emorragie che caratterizzavano il suo ciclo. I dolori durante il rapporto sessuale sono spariti. I primi di gennaio 2016 fa il test di gravidanza ed è positivo!!!! Dopo 5 mesi e mezzo di dieta Miriam era finalmente incinta. [Leggi la testimonianza di Miriam..]
Video del Dott. Mozzi sull’endometriosi
Ecco il video in cui il Dott. Mozzi parla nel dettaglio dell’endomestriosi e di come curarla attraverso la dieta.
All’interno del video trovi anche un’altra testimonianza importante, di Morena (30 anni) a cui è stata diagnosticata l’endometriosi. La signora si è rifiutata di farsi operare (gli volevano asportare tutto). La signora non si è fidata e non si è fatta operare. Ha iniziato la dieta del dottor Mozzi e dall’ultimo controllo effettuato, dopo circa 5-6 mesi di dieta, l’endometriosi non c’era più, era completamente sparita ed è sparito anche un piccolo fibroma. Questa testimonianza la trova al minuto 1.40.00 circa.
Gruppo facebook sull’Endometriosi
Miriam, la prima ragazza che ha lasciato la sua testimonianza di guarigione dall’endometriosi, ha deciso tempo fa di fondare un gruppo facebook dedicato proprio a questa malattia, dove potersi scambiare pareri e informazioni sulla patologia e sulla dieta. Si chiama “Endometriosi c’era una volta“. Il mio consiglio è quello di iscriverti al gruppo.
Sul gruppo facebook troverai tantissime altre ragazze che, come te, fanno i conti ogni giorno con questa brutta malattia. Troverai inoltre il supporto di chi è già riuscita a guarire seguendo questo tipo di dieta e potrai chiedere loro informazioni e pareri sul cibo e sulle ricette più idonee per la tua situazione.
Per accedere al gruppo clicca sull’immagine sottostante.
La dieta del dottor Mozzi
Autore: Dott. Piero Mozzi
Editore: Coop. Mogliazze (Maggio 2012)
Questo rappresenta il volume più importante di cui non puoi fare assolutamente a meno. Qui troverai tutti le informazioni che ti occorrono per iniziare a prenderti cura della tua salute.