La curcuma è una spezia caratteristica della cucina Indiana e Medio Orientale, dove da oltre 5.000 anni viene coltivata e utilizzata per la preparazione delle più fantasiose ricette e, date le sue innumerevoli proprietà curative, come vera e propria pianta officinale. In particolare era ed è ancora oggi apprezzata, sia nella Medicina Ayurveda che nella Medicina Tradizionale Cinese, per le sue spiccate proprietà anti-infiammatorie ed antiossidanti.
E’ caratterizzata da un sapore leggermente piccante, caldo e amaro e dal profumo delicato che ricorda vagamente quello dell’arancia e dello zenzero. E’ uno degli ingredienti principali del Curry, al quale dona il tipico colore giallo brillante.
- La curcuma nell’emodietà
- Benefici della curcuma
- Come usarla in cucina
- Come conservarla
- Dove acquistarla
Questa spezia si ricava dalla radice della pianta “Curcuma longa”, un rizoma appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae (come lo zenzero), caratterizzato da una buccia dura, color marrone e una polpa di color arancio intenso.
La curcuma è tradizionalmente conosciuta come “zafferano delle Indie“, per la somiglianza in fatto di colore (entrambi colorano qualsiasi cosa di giallo-arancio), per il fatto che vengono utilizzati entrambi come condimento, come tintura tessile e per le loro ottime proprietà curative.
1 La curcuma nell’Emodieta
Nella dieta del gruppo sanguigno del dottor Piero Mozzi, la curcuma è indicata come benefica per il gruppo sanguigno 0 e come neutra per tutti gli altri gruppi (A, B, AB).
Il dottor Mozzi non si è mai soffermato più di tanto a parlare di questa spezia, ma il dr. Peter J. D’Adamo la tiene in alta considerazione. Egli consiglia questa spezia come integratore nella dieta del gruppo 0, per prevenire e contrastare l’eccessiva acidità di stomaco e come antinfiammatorio generale. Nel suo libro “L’Alimentazione su Misura“, sottolinea anche come la curcuma sia dotata di proprietà antiossidanti ben dieci volte superiori a quella della vitamina E e come questa spezia sia particolarmente indicata per chi soffre di problemi epatici.
GRUPPO SANGUIGNO | BENEFICO | NEUTRO | NOCIVO |
Gruppo 0 | x | ||
Gruppo A | x | ||
Gruppo B | x | ||
Gruppo AB | x |
2 I benefici della curcuma
La curcuma è di fatto un vero e proprio farmaco, utilizzato per millenni nei sistemi di Medicina Tradizionale Cinese e nell’Ayurveda per il trattamento di svariate patologie come: flatulenza, itterizia, problemi mestruali, sangue nell urine (ematuria), emorraggie, mal di denti, contusioni, dolore al petto, coliche, ecc..
Ma vediamo più nel dettaglio in quali casi la curcuma può esserci d’aiuto:
- Azione anti-infiammatoria;
- Colite, morbo di Crohn e colite ulcerosa;
- Utile in caso di artrite e dolori articolari;
- Corregge il difetto genetico della Fibrosi cistica;
- Previene il Cancro al colon;
- Inibisce lo sviluppo delle cellule cancerogene e delle metastasi;
- Curcuma e crucifere contro il cancro alla prostata;
- Riduce il rischio di leucemia infantile;
- Migliora la funzionalità epatica;
- Protegge il sistema cardiovascolare;
- Previene l’Alzheimer e la demenza senile;
1 – Azione anti-infiammatoria
La frazione di olio volatile contenuto nella curcuma ha dimostrato significativa attività anti-infiammatoria in diversi modelli sperimentali. Ancora più interessante della frazione di olio volatile, è il pigmento giallo-arancione contenuto nella curcuma, ovvero la curcumina, che rappresenta il principio attivo più importante di questa spezia.
In numerosi studi, gli effetti anti-infiammatori della curcumina hanno dimostrato di essere comparabili a farmaci potenti quali l’idrocortisone e il fenilbutazone, così come medicinali da banco anti-infiammatori, come Motrin. A differenza dei farmaci, che sono associati a significativi effetti collaterali (formazione di ulcere, riduzione dei globuli bianchi, emorraggia intestinale, ecc.), la curcumina non produce alcuna tossicità.
2 – Colite, morbo di Crohn e colite ulcerosa
Una recente ricerca suggerisce che la curcumina possa essere efficacemente adoperata per il trattamento di malattie croniche infiammatorie dell’intestino come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
In questo studio, i topi, a cui era stato dato un agente infiammatorio che normalmente induce alla colite, risultavano “protetti” nei casi in cui la curcumina era stata aggiunta alla loro dieta cinque giorni prima. I topi trattati con curcumina non solo hanno perso molto meno peso rispetto agli altri animali, ma quando i ricercatori hanno verificato la funzione delle loro cellule intestinali, tutti i segni tipici della colite (ulcerazioni della mucosa, ispessimento della parete intestinale, e l’infiltrazione di cellule infiammatorie) erano di molto inferiori alla norma.
I ricercatori non sono ancora sicuri esattamente come la curcumina raggiunga i suoi effetti protettivi, pensano che i suoi benefici siano il risultato, non soltanto dell’ attività antiossidante, ma anche l’inibizione di un importante agente infiammatorio cellulare chiamato NF-kappa B. Inoltre va detto che, sebbene la curcumina sia ben tollerata anche a dosi molto elevate, la sua azione era efficace a concentrazioni molto basse, più esattamente a partire dallo 0,25%. Percentuale assimiliabile semplicemente utilizzando la curcuma in polvere per il condimento delle pietanze.
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3 – Utile in caso di Artrite e dolori articolari
Studi clinici hanno comprovato che la curcumina ha spiccate proprietà antiossidanti. Il principio attivo contenuto nella curcuma è in grado di neutralizzare i radicali liberi, sostanze chimiche che possono viaggiare attraverso il corpo e causare un’infinità di danni alle cellule sane e alle membrane cellulari.
Un fattore importante per molte malattie, come l’artrite, dove i radicali liberi, secondo i ricercatori, sarebbero i principali responsabili dell’infiammazione articolare e degli eventuali danni alle articolazioni. La combinazione degli effetti antiossidanti e anti-infiammatori della curcuma spiegherebbero perché molte persone, con malattie articolari, trovino sollievo quando usano questa spezia regolarmente.
In un recente studio di pazienti con artrite reumatoide, la curcumina è stata confrontata con il fenilbutazone e ha prodotto miglioramenti comparabili, nella riduzione della durata della rigidità mattutina, e nella riduzione del gonfiore articolare.
4 – Corregge il difetto genetico della Fibrosi cistica
Sempre la curcumina, ovvero il principale costituente della curcuma, sarebbe in grado di correggere il difetto genetico responsabile della fibrosi cistica, come suggerisce uno studio condotto sui topi e pubblicato sulla rivista Science (aprile 2004).
La fibrosi cistica è infatti causata da una mutazione nel gene CF (cromosoma 7). Si tratta di una malattia ereditaria mortale. I sintomi possono coinvolgere differenti organi interni, ed è riconducibile all’anomalia nell’escrezione del cloro, normalmente mediata dalla proteina codificata dal gene CFTR. Questa alterazione causa la secrezione di un muco molto denso e viscoso che causa l’ostruzione dei dotti principali e provoca seri danni (infezioni polmonari ricorrenti, insufficienza pancreatica, steatorrea, cirrosi epatica, ostruzione intestinale ed infertilità maschile).
Nella forma più comune di fibrosi cistica, la proteina CFTR rimane intrappolata dentro la cellula, per cui non è in grado di svolgere le sue funzioni sulla superficie della cellula.
I laboratori di Marie Egan, Michael Caplan e Gergely Lukacs hanno dimostrato, in un modello di topo portatore di questo difetto genetico, che un trattamento a base di curcumina può liberare la proteina CFTR mutante dal suo compartimento all’interno della cellula e consentirgli di raggiungere la sua destinazione appropriata. Inoltre, una somministrazione orale di curcumina consente di correggere i caratteristici difetti della fibrosi cistica, aiutando ad arrestare l’accumulo di muco.
5 – Previene il cancro al Colon
L’azione benefica della curcumina sul cancro al Colon è stata dimostrato da diversi studi di laboratorio. Si è notato recentemente che la curcumina ha un’azione specifica sulla neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi e nella metastatizzazione del Cancro del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori per questo ormone.

curcuma: il fiore
Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere un valido ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma tumorale.
Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcumina sembra essere più efficace. L’ipotesi si basa sull’osservazione che questa sostanza riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2 (COX-2), responsabile della produzione di molecole che provocano l’infiammazione (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx sono degli inibitori di questo enzima).
6 – Inibisce lo sviluppo delle cellule cancerogene e delle metastasi
Studi epidemiologici hanno collegato l’uso frequente di curcuma a tassi più bassi di tumore al seno, alla prostata, al polmone e al colon. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina può impedire la formazione di tumori; e una ricerca condotta presso l’Università del Texas suggerisce che, come studiato nei topi, anche quando il tumore al seno è già presente, la curcumina può aiutare a rallentare la diffusione delle cellule del cancro dal seno, ai polmoni.
In questo studio, pubblicato su Biochemical Pharmacology (settembre 2005), vengono iniettate nei topi le cellule umane del cancro al seno, e i tumori conseguenti sono stati rimossi per simulare una mastectomia. I topi sono stati poi divisi in quattro gruppi. Un gruppo non ha ricevuto ulteriore trattamento e serviva come gruppo di controllo. Ad un secondo gruppo è stato dato il farmaco antitumorale paclitaxel (Taxol); al terzo è stata somministrata la curcumina, e al quarto è stato dato sia il Taxol che la curcumina.
Dopo cinque settimane, solo la metà dei topi nel gruppo a cui era stata somministrata solo curcumina e solo il 22% di quelli del gruppo di curcumina più Taxol avevano evidenza di cancro al seno che si era diffuso ai polmoni. Mentre nel 75% dei topi a cui era stato somministrato solo il Taxol e nel 95% del gruppo di controllo hanno sviluppato tumori polmonari.
Come mai la curcumina è così efficace? “La curcumina agisce contro i fattori di trascrizione, che sono come un interruttore generale”, ha detto il capo ricercatore, Bharat Aggarwal. “I fattori di trascrizione regolano tutti i geni necessari per la formazione di tumori. Quando li spegniamo, abbiamo spento alcuni geni che sono coinvolti nella crescita e nella proliferazione delle cellule tumorali”.
In un altro studio di laboratorio di cellule di linfoma umani di non-Hodgkin pubblicato sul Biochemical Pharmacology (Settembre 2005), i ricercatori dell’università del Texas hanno dimostrato che la curcumina inibisce l’attivazione di NF-kB, una molecola di regolamentazione che segnala ai geni di produrre un gran numero di molecole infiammatorie (compresi TNF, COX-2 e IL-6) che promuovono la crescita delle cellule del cancro. Inoltre, è stato provato che la curcumina impedisce la proliferazione delle cellule del cancro e induce l’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi (suicidio cellulare) nelle cellule tumorali del polmone. Le sperimentazioni cliniche della fase I precoce effettuate presso l’Università del Texas stanno ora anche esaminando le proprietà preventive e terapeutiche della curcumina contro il mieloma multiplo e il cancro del pancreas, e altri gruppi di ricerca stanno studiando la capacità della curcumina nel prevenire il cancro alla bocca.
7 – Curcuma e crucifere contro il cancro alla Prostata
Negli Stati Uniti, con ben 500 mila nuovi casi all’anno, il cancro della prostata è la seconda causa di morte di cancro. In India, invece, il cancro alla prostata sembra essere un evento assai raro e il basso fattore di rischio è stato attribuito dagli studiosi, soprattutto al consumo quotidiano e abbondante di curcuma (spezia tra l’altro contenuta anche nel curry) e di crucifere.
Gli scienziati hanno testato gli effetti della curcumina, principio attivo contenuto nella curcuma, insieme al phenethyl isothiocyanates (PEITC), principio attivo di cui sono ricche tutte le verdure della famiglia delle crucifere, tra cui cavolfiori, cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo, cavolo rapa e rape.
Quando sono stati testati singolarmente, sia il PEITC che la curcumina hanno notevolmente ritardato la crescita delle cellule umane tumorali della prostata impiantate in topi immuno-deficienti.
Nei topi con tumori di cancro alla prostata già affermati, né il PEITC né la curcumina da soli hanno avuto un effetto protettivo, ma se combinati, hanno ridotto in modo significativo sia la crescita del tumore sia la capacità delle cellule tumorali della prostata di diffondersi.
I ricercatori ritengono che la combinazione di verdure crucifere e della curcumina potrebbe essere una terapia efficace non solo per prevenire il cancro alla prostata, ma anche per inibire la diffusione delle cellule tumorali, quando il tumore si è già formato.
Come utilizzarli?
Per la protezione contro il cancro alla prostata, i ricercatori consigliano di tagliare le cimette del cavolfiore, della verza (o di altre crucifere) e di lasciarle riposare per 5-10 minuti; questo lasso di tempo è necessario per la produzione di PEITC, dato che questa sostanza viene prodotta solo dopo che la verdura viene tagliata. Una volta passati i 5-10 minuti, usate la polvere di curcuma per speziare la verdura. Potete mangiare le verdure crude (scelta consigliata), oppure soffriggere a fuoco medio in un paio di cucchiai di brodo vegetale per circa 5 minuti. Togliete le verdure dal fuoco e condite con olio extravergine d’oliva e sale marino e pepe (il pepe è però sconsigliato per le persone di gruppo sanguigno A e AB).
8 – Riduce il rischio di leucemia infantile
La ricerca presentata in una recente conferenza sulla leucemia infantile, tenutasi a Londra, fornisce la prova che mangiare cibi speziati con la curcuma potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la leucemia infantile.
L’incidenza di questo cancro è aumentata drammaticamente nel corso del XX secolo, soprattutto nei bambini sotto ai cinque anni, tra i quali il rischio è aumentato di oltre il 50% dal 1950.
La leucemia infantile è molto inferiore in Asia rispetto ai paesi occidentali e ciò può essere dovuto alle differenze nella dieta (per esempio al ridotto consumo di latticini e cereali con il glutine). Bisogna però considerare anche l’uso frequente di curcuma, che è stato studiato in una serie di studi negli ultimi 20 anni dal Prof. Moolky Nagabhushan dal Loyola University Medical Centre di Chicago, IL.
Queste sono le parole del prof. Moolky Nagabhushan:
Alcuni dei noti fattori di rischio che contribuiscono all’elevata incidenza di leucemia infantile sono l’interazione di molti fattori di stile di vita e ambientali. Questi includono l’esposizione prenatale o postnatale alle radiazioni, il benzene, inquinanti ambientali e farmaci chemioterapici alchilanti. I nostri studi dimostrano che la curcuma e il suo principio colorante, la curcumina, introdotta nella dieta mitiga gli effetti di alcuni di questi fattori di rischio.
Il prof. Nagabhushan ha dimostrato che la curcumina presente nella curcuma può:
- inibire la mutagenicità di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) (sostanze chimiche cancerogene create dalla combustione di combustibili a base di carbonio tra cui il fumo di sigaretta);
- inibire il danno cromosomico indotto dalle radiazioni;
- prevenire la formazione di ammine eterocicliche nocive e di composti nitrosi, che possono formarsi nel corpo quando alcuni alimenti confezionati, come i prodotti a base di carne lavorata che contiene nitrosammine, vengono mangiati
- inibire irreversibilmente la moltiplicazione delle cellule leucemiche in una coltura cellulare;
fonte: BBC News
9 – Migliora la funzionalità epatica
In un recente studio effettuato sui ratti condotto per valutare gli effetti della curcuma sulla capacità del fegato di disintossicare le sostanze chimiche xenobiotiche (tossiche), i livelli di due importanti enzimi detossificanti del fegato (UDP glucoronil transferasi e GSTs glutatione S-transferasi) erano significativamente elevati nei ratti alimentati con curcuma rispetto al gruppo di controllo.
I ricercatori hanno commentato:
I risultati suggeriscono che la curcuma può migliorare le capacità del fegato di disintossicare l’organismo, in aggiunta alle sue proprietà antiossidanti. La curcuma, utilizzata come spezia, probabilmente mitiga gli effetti di diversi cancerogeni alimentari.
La curcumina ha dimostrato di prevenire il cancro al colon in studi su roditori. Quando i ricercatori hanno istituito uno studio per analizzare il funzionamento della curcumina, hanno scoperto che questa inibisce i danni dei radicali liberi di grassi (come quelli che si trovano nelle membrane cellulari e colesterolo), previene la formazione della sostanza chimica infiammatoria cicloossigenasi-2 (COX-2), e induce la formazione di un primario enzima disintossicante del fegato, gli enzimi glutatione S-transferasi (GSTs).
Quando ai ratti è stata somministrata la curcumina per 14 giorni, la produzione dei loro fegati di GSTs è aumentata del 16%, e un indice del danno dei radicali liberi chiamato malondialdeide è diminuito del 36% rispetto al gruppo di controllo.
Durante questo periodo di due settimane, i ricercatori hanno somministrato ai topi una sostanza chimica che provoca il cancro, chiamata tetracloruro di carbonio. Nei topi a cui non era stata integrata la curcuma nella dieta, gli indici di danno dei radicali liberi alle cellule del colon sono saliti, ma nei ratti a cui era stata data la curcuma, questo aumento non c’è stato.
Infine, i ricercatori hanno confrontato la somministrazione della curcuma tramite la dieta contro l’iniezione di curcumina nel colon dei ratti. Hanno scoperto che l’iniezione della curcumina ha determinato una maggiore presenza di curcumina nel sangue, ma molto meno nella mucosa del colon.
Essi hanno concluso:
“I risultati mostrano che la curcumina inserita nella dieta raggiunge livelli di farmaco nel colon e nel fegato sufficienti a spiegare le attività farmacologiche osservate e suggeriscono che questa modalità di somministrazione può essere preferibile per la prevenzione del cancro al colon.”
Come depurare il fegato con l’alimentazione
Il fegato è un organo capace di autorigenerarsi se gliene diamo la possibilità. Tutto sta nello smettere di mangiare cibi tossici e nell’iniziare una dieta sana ed equilibrata, ricca di alimenti per noi benefici. In questa guida completa il Dott. Mozzi ci spiega come fare.
10 – Protegge il sistema cardiovascolare
La curcumina può essere in grado di prevenire l’ossidazione del colesterolo LDL nel sangue. Dato che il colesterolo ossidato è ciò che danneggia i vasi sanguigni e si accumula nelle placche che possono portare ad attacchi di cuore o ictus, impedire l’ossidazione di nuovo colesterolo può contribuire a ridurre l’avanzamento di aterosclerosi e malattie cardiache diabetiche.
Inoltre, la curcuma è una buona fonte di vitamina B6, che è necessaria per mantenere bassi i livelli di omocisteina. L’omocisteina è un aminoacido che si forma in seguito alla trasformazione enzimatica della metionina. Se presente in eccesso questo aminoacido può provocare danni seri, tant’è che elevati livelli di omocisteina sono considerati un fattore di rischio significativo per i danni dei vasi sanguigni, per l’accumulo di placca aterosclerotica, e quindi di malattia al cuore; mentre un elevato apporto di vitamina B6 è associato ad un ridotto rischio di malattie cardiache.
Nella ricerca pubblicata nel indiano Journal of Physiology and Pharmacology, quando 10 volontari sani hanno consumato 500 mg di curcumina al giorno per 7 giorni, non solo i loro livelli ematici di colesterolo ossidato sono scesi del 33%, ma il loro colesterolo totale è diminuito del 11,63%, e il loro HDL (colesterolo buono) è aumentato del 29%!
11 – Previene l’Alzheimer e la demenza senile
Secondo una ricerca americana, consumare curcuma una o due volte a settimana potrebbe aiutare a prevenire la demenza senile e l’Alzheimer.
Grazie al generoso contenuto di curcumina, questa spezia sembra in grado di prevenire la diffusione delle placche di proteine amiloidi che, insieme ai grovigli di fibre nervose, sarebbero la principale causa, della demenza.
Il professor Murali Doraiswamy, della Duke University in North Carolina, afferma che le persone che mangiano piatti a base di curcuma una o due volte a settimana hanno un rischio più basso di sviluppare demenza; ora la sua equipe sta studiando quale sia l’effetto dell’assunzione di dosi più alte – e non solo contro la demenza, ma anche per prevenire altre malattie, come artrite e cancro.
“Ci sono prove evidenti a conferma che la curcumina si lega alle placche e le ricerche condotte sugli animali hanno dimostrato i benefici apportati da questa sostanza“, dichiara il professor Doraiswamy.
“Si può modificare geneticamente un topo in modo che a 12 mesi il suo cervello sia pieno di placche. Se a questo punto si nutre il topo con una dieta ricca di curcumina, le placche si dissolvono. La stessa dieta ha evitato in topi piu’ giovani la formazione delle placche. Il prossimo passo sarà testare la curcumina sulla formazione delle placche amiloidi nell’uomo“.
Un trial clinico è già in fase di avvio alla University of California, Los Angeles, per verificare gli effetti della curcumina su pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. Ovviamente, mangiare curcuma non è l’unico toccasana contro la demenza, occorre in generale una vita e un alimentazione sana.
Ma, dice il professore, “se si segue un’alimentazione bilanciata e si svolge attività fisica, mangiare curry regolarmente potrebbe prevenire la demenza”. In futuro possiamo anche aspettarci una pillola alla curcumina, il professore non lo esclude. La comunità scientifica non è completamente d’accordo con Doraiswamy.
Rebecca Wood, dell’Alzheimer’s Research Trust britannico, fa notare che le ricerche del professore americano sono state condotte solo su animali e che “occorrerebbe mangiare molto curry – oltre 100 grammi di curcuma – per assumere una dose clinicamente rilevante di curcumina”.
Tuttavia la dottoressa Susanne Sorensen, dell’Alzheimer’s Society, sempre in Uk, ammette: “Le popolazioni indiane, che mangiano la curcuma regolarmente, hanno un’incidenza particolarmente bassa di Alzheimer e il motivo non ci è ancora noto. Siamo perciò interessati a esplorare i potenziali benefici della curcumina e stiamo conducendo anche noi ricerche in questa direzione“.
Potenzia il sistema immunitario dei malati di Alzheimer
Un altro studio dimostra che l’ingrediente più attivo, presente nella radice della curcuma, è il bisdemethoxycurcumin, che agisce aumentando l’attività del sistema immunitario nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, aiutandoli a eliminare le placche di beta amiloide caratteristici della malattia.
Nei pazienti sani, le cellule immunitarie chiamate macrofagi, che divorano e distruggono le cellule anomale e gli agenti patogeni sospetti, eliminano in modo efficiente il beta-amiloide, ma l’attività dei macrofagi è inesistente nei pazienti malati di Alzheimer.
Usando campioni di sangue di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, il dr. Milano Fiala e il dr. John Cashman hanno dimostrato che la presenza di bisdemethoxycurcumin aumenta l’attività dei macrofagi a livelli normali, contribuendo a cancellare il beta amiloide. Il dr. Fiala e il dr. Cashman hanno anche osservato che il bisdemethoxycurcumin era più efficace nel promuovere l’eliminazione di beta amiloide nel sangue di alcuni pazienti piuttosto che di altri, accennando ad un elemento genetico.
Un ulteriore studio ha rivelato che i geni coinvolti sono MGAT III e recettori Toll-like, che sono anche responsabili di una serie di altre funzioni immunitarie. Il Bisdemethoxycurcumin aumenta la trascrizione di questi geni, correggendo i difetti immunitari osservati nei pazienti di Alzheimer.
3 Come usarla in cucina
Innanzitutto ti consiglio di fare molta attenzione quando utilizzi la curcuma, dato che la polvere tinge qualsiasi cosa di un giallo intenso, abbastanza difficile da mandare via. Se ti dovessi macchiare, ti consiglio di lavare velocemente la zona con acqua e sapone, onde evitare che la macchia diventi indelebile.
Curcuma in polvere o radice fresca
La radice della curcuma si può trovare in commercio sia fresca, che già essiccata e polverizzata (polvere di curcuma). Ha un gusto deciso, ma se usata nelle giuste dosi, non copre il sapore dei cibi, bensì li esalta.
In entrambe i casi (fresca o essiccata) l’unico limite al suo utilizzo è la nostra fantasia. Per esempio può essere usata per insaporire e colorare un primo piatto a base di riso (al posto dello zafferano) o di quinoa, come condimento per le minestre, la carne, il pesce, lo yogurt di soia, per aromatizzare l’olio, le salse, ecc.
La curcuma fresca ha un sapore molto gradevole. Prima di usarla va eliminata la scorsa esterna e va lavata bene con dell’acqua fredda. Si può poi grattugiare e consumare anche da sola, o in aggiunta a insalate miste o a qualsiasi altro piatto da voi cucinato;
4 Come conservarla
Per mantenere intatto l’aroma e le proprietà terapeutiche della curcuma è meglio conservarla in un barattolino di ceramica ben chiuso, da conservare in un luogo fresco e asciutto, possibilmente lontano dalla luce del sole e da fonti di calore.
La radice fresca di curcuma va invece conservata in frigorifero ed è da consumarsi entro breve tempo. Per questo motivo è consigliabile acquistare poche quantità per volta.
5 Dove acquistare la curcuma
La curcuma è diventata una spezia abbastanza comune ed è reperibile facilmente in quasi tutti gli ipermercati, ma fai sempre attenzione al prodotto che acquisti. E’ sempre consigliabile, quando possibile, scegliere un prodotto con certificazione biologica.
Prodotti di maggiore qualità li puoi trovare nei negozi Bio specializzati e in erboristeria, oltre che nelle piccole botteghe che vendono prodotti Orientali. In quest’ultimo caso però è difficile avere la certezza di un prodotto biologico. Va anche detto che in queste botteghe i prezzi sono decisamente più bassi.
Anche su internet c’è molta disponibilità. Tra i prodotti migliori posso consigliarti la curcuma biologica dell’azienda agricola Erbe di Mauro, coltivata in Italia e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il costo è di 8,80 € per 200 g di prodotto.
Curcuma in polvere Erbe di Mauro
Ingredienti: 100% curcuma Bio (di origine Italiana);
Contenuto: 200 g;
Produttore: Azienda agricola Erbe di Mauro;
Prezzo: 8,80 €;