La ritenzione idrica è un disturbo piuttosto diffuso, che conta milioni di persone sono in Italia, in particolare di sesso femminile. Si stima infatti che una donna su 3 sia affetta da ritenzione idrica.
Quando si parla di ritenzione idrica si intende un patologico accumulo di liquidi nello spazio extra cellulare e il sintomo principale è l’edema, ovvero il gonfiore generato dall’accumulo di liquidi, localizzato il più delle volte agli arti inferiori.
Vi è poi un’alterata circolazione venosa e linfatica, la cui principale conseguenza è il ristagno di numerose tossine, che alterano il metabolismo delle cellule.
La rintezione idrica è anche uno dei maggiori responsabili della cellulite, un’alterazione della struttura del tessuto che produce la cosiddetta “buccia d’arancia”.
Le cause della ritenzione idrica
Molte donne attribuiscono i propri problemi di sovrappeso alla ritenzione idrica. In realtà pare che, in assenza di patologie importanti, la ritenzione di liquidi non incida particolarmente sull’aumento di peso. Piuttosto, avviene il contrario: ovvero è il sovrappeso che contribuisce a rallentare la diuresi, ad alterare la circolazione venosa e linfatica e quindi favorire la ritenzione idrica.
Per tale motivo un’alimentazione errata è da valutare come una delle cause primarie di questo disturbo. A tal proposito nel prossimo capitolo vedremo quali sono i consigli alimentari del dott. Mozzi.
Altre possibile cause possono essere:
- uso frequente e/o prolungato di farmaci tra i quali antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva in menopausa ecc.
- sedentarietà: la sedentarietà è collegata al sovrappeso, ma non solo. Poca attività fisica e rimanere chiusi in casa per molte ore sinignifica ridurre le quantità di ossigeno nel sangue e quindi anche nei nostri tessuti. La scarsità di ossigeno può causare dei cambiamenti nel metabolismo delle cellule che le porta a produrre proteine infiammatorie. Questa condizione porta alla formazione di edemi, alla compromissione del sistema linfatico e allo sviluppo di ritenzione idrica.
Cosa fare per contrastare la rintezione idrica? Ecco i consigli alimentari del dottor Mozzi
Secondo l’opinione e l’esperienza del dottor Piero Mozzi, il colpevole è da ricercare a tavola, tra i cibi che mangiamo più di frequente. In particolare sono i carboidrati insulinici a far trattenere più liquidi e a generare gonfiore.
Quando parliamo di carboidrati insulinci parliamo principalmente di:
- Dolci e zuccheri;
- Cereali e prodotti a base di cereali (pane, pasta, pizza, biscotti, riso, ecc.)
- Verdure amidacee, come le patate e le castagne;
- Frutta (in quante ricche di fruttosio);
- Bibite zuccherate e succhi di frutta;
- Caramelle e gomme da masticare (ricchi di edulcoranti);
- E in generale tutti i cibi ricchi di zuccheri.
Inoltre il dottor Mozzi consiglia di ridurre l’uso del sale e dei cibi naturalmente salati, come gli affettati e i formaggi, dato che un eccesso di sodio, come noto, aumenta la ritenzione idrica.
Va da se che una dieta povera di questi alimenti, è la base per curare il disturbo della ritenzione idrica.
In particolare bisognerebbe privilegiare cibi ricchi di proteine e grassi buoni e poveri di zuccheri come carne, pesce, uova, frutta secca (noci, nocciole, mandorle, ecc.) e legumi. Inoltre non dovrebbero mai mancare le verdure, indispensabili per il corretto drenaggio dei liquidi in eccesso.
Per maggiori info ti invito a guardare questo video dove il dottor Mozzi spiega in parole semplici e comprensive a tutti, quali sono le principali cause dell’accumulo di liquidi e cosa fare per rimediare:
Rimedi naturali per la rintezione idrica
I rimedi naturali utili per contrastare la ritenzione idrica sono molteplici, molti di quelli che vedremo in questa sezione li trovi elencati anche nel libro del dott. Martino Mozzi, intitolato “Fitoterapia per i gruppi sanguigni“.
E’ doveroso precisare che tali rimedi difficilmente saranno efficaci se impiegati da soli. Possono essere invece molto validi se associati a uno stile di vita e a un’alimentazione corretta.
1. Betulla
La betulla è uno splendido albero dalla chioma lieve e rada, che diventa dorata in autunno, e per la corteccia bianca, molto decorativa soprattutto d’inverno, quando l’albero si spoglia.
Della betulla si usano principalmente le foglie (infuso, o tintura madre) e la linfa.
Questa pianta ha un effetto disintossicante e diuretico e riduce fortemente la ritenzione idrica. Inoltre la betulla agisce come disinfettante ed antinfiammatorio delle vie urinarie e, riduce l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale e stimola il metabolismo.
Si possono usalre le foglie essiccate di betulla per la preparazione dell’infuso. Il procedimento è semplice: su un cucchiaino raso di foglie essiccate si versano 250 ml d’acqua calda e si lascia in infusione per circa 10 minuti o poco più e poi si filtra e si beve. Almeno 2 tazze al giorno per un periodo minimo di qualche settimana.
La betulla è indicata per tutti i gruppi sanguigni, tranne a chi è allergico alle betulacee, famiglia a cui appartiene la Betulla.
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Tisana di foglie di Betulla
Produttore: Azienda Agricola Erbe di Mauro;
Ingredienti: foglie di betulla pendula;
Quantità: 60 grammi;
2. Equiseto
L’equiseto (Equisetum arvense), è una pianta infestante molto comune, nota anche come coda cavallina. Cresce tra la primavera e l’estate nei pressi di laghi, corsi d’acqua e luoghi umidi.
E’ nota da secoli dalla medicina popolare per la sua azione diuretica e rimineralizzante. In particolare è apprezzata per la ricchezza di silicio, ma anche di calcio, magnesio e potassio. Tutti minerali molto utili per prevenire e trattare problemi legati alla fragilità ossea (come osteopoenia ed osteoporosi), ma anche decalcificazioni delle unghie e capelli fragili.
Grazie alla sua potente azione diuretica l’equiseto favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso. Per trattare la ritenzione idrica, il gonfiore e la cellulite, l’equiseto si può usare in tisana da solo, o associato alla betulla.
La preparazione dell’infuso di equiseto è pressoché identico a quello della betulla: su un cucchiaino raso di foglie e steli essiccati di equiseto (o di equiseto + betulla) si versano 250 ml d’acqua calda e si lascia in infusione per circa 10 minuti o poco più e poi si filtra e si beve.
L’equiseto è adatto a tutti i gruppi sanguigni.
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Tisana di Equiseto arvense
Produttore: Azienda Agricola Erbe di Mauro;
Ingredienti: foglie e steli di equiseto arvense;
Quantità: 50 grammi;
3. Foglie di Ribes nero
Il Ribes nigrum, comunemente noto come ribes nero, è una pianta appartenente alla famiglia delle Grossulariaceae, originaria di Europa e Russia asiatica. E’ una pianta molto apprezzata per le sue bacche, fortemente acidule e ricche di vitamina C. Interessanti sono anche le gemme, usate per la preparazione di gemmoderivati con proprietà antinfiammatorie ed antistaminiche, molto utili per il trattamento delle allergie stagionali.
Nel caso in questione però ci interessano le foglie del ribes nero, impiegate in fitoterapia, sotto forma di tisana, per le ben note proprietà drenanti e depurative. Il ribes nero rispetto agli altri rimedi visti fin’ora, spicca per la sua azione antireumatica, specie in presenza di gotta. Infatti risulta molto efficace quando si tratta di favorire l’eliminazione degli acidi urici.
Infine, grazie alle sue proprietà astringenti ed antidiarroiche, è molto utile nelle situazioni di diarrea ostinata.
Anche il ribes nero è generalmente ben tollerato da tutti i gruppi sanguigni e si può utilizzare in associazione a betulla ed equiseto.
La modalità di preparazione è identica alle altre erbe viste in precedenza: su un cucchiaino raso di foglie di ribes nero (a cui potrai aggiungere anche equiseto e betulla) si versano 250 ml d’acqua calda e si lascia in infusione per circa 10 minuti o poco più e poi si filtra e si beve.
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Tisana di foglie di Ribes nero
Produttore: Azienda Agricola Erbe di Mauro;
Ingredienti: foglie di ribes nero;
Quantità: 50 grammi;
Oleolito di Rosmarino (per uso esterno)
Questa volta parliamo si di un rimedio naturale per uso esterno.
L’oleolito di Rosmarino è un olio medicamentoso ottenuto dalla macerazione dei rametti di rosmarino, in olio vegetale.
Durante la macerazione i principi attivi liposolubili del rosmarino si trasferiscono nell’olio, che potrà poi essere utilizzato per massaggiare la cuta e in particolare la parte soggetta da edemi e gonfiroe.
L’oleolito di rosmarino è infatti un eccellente tonico e stimolatore del microcircolo, inoltre ha proprietà antinfiammatorie molto utili per trattare gonfiore e dolori articolari.
Applicando poche gocce, tutti i giorni e massaggiando delicatamente per pochi minuti, si possono ottenere buoni risultati.
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Oleolito di Rosmarino
Produttore: Azienda Agricola Erbe di Mauro;
Ingredienti: oleolito di Rosmarino;
Quantità: 50 ml;