Dieta, erbe officinali e rimedi naturali per prevenire e curare la febbre ed i sintomi influenzali
L’influenza è una malattia infettiva acuta tipica dei periodi freddi invernali. La stagione influenzale ha solitamente inizio in autunno e raggiunge il picco nei mesi di gennaio e febbraio. E’ una malattia molto contagiosa perché si diffonde per via aerea (per esempio tramite tosse e starnuti), quindi basta la vicinanza con una persona infetta per aumentare le probabilità di contagio.
E’ però possibile tutelarsi da questa fastidiosa malattia prendendo le dovute precauzioni.
No, non sto parlando di vaccino, che certamente non rientra nello spettro di quelli che possono essere definiti come “rimedi naturali“, tutt’altro.
Tra i rimedi naturali per l’influenza, suggeriti dal dott. Piero Mozzi c’è invece l’alimentazione, che come sempre riveste un ruolo cruciale in tutte le malattie, influenza inclusa.
Non è un caso se la maggior parte delle influenze arrivi dopo le feste natalizie.
Continuando a leggere scoprirai:
- Qual’è il virus dell’influenza;
- I sintomi dell’influenza;
- Quali sono i sogetti maggiormente a rischio;
- Quanto serve vaccinarsi;
- Come prevenire l’influenza con l’alimentazione;
- Come curare l’influenza con l’alimentazione e non solo;
- I rimedi naturali contro la febbre alta;
- Quali fitoterapici consiglia il dott. Mozzi.
I virus di tipo A, B e C
I microrganismi responsabili dell’influenza sono dei virus RNA appartenenti alla famiglia degli Ortomixoviridiae. I virus dell’influenza vengono suddivisi in tre tipologie (A, B e C) in base alle caratteristiche antigeniche (ovvero delle loro proteine di superficie).
Il virus di tipo A è soggetto a variazioni antigeniche maggiori e minori, il tipo B solo a mutazioni minori, mentre quello di tipo C è omogeneo. Questa grande variabilità antigenica, quasi annuale per i ceppi di tipo A, spiega il motivo per cui ogni inverno bisogna scontrarsi con un diverso tipo di influenza, alla quale le cellule del nostro sistema immunitario dovranno necessariamente adeguarsi. Il virus di tipo A può anche causare l’insorgere di pandemie, ovvero di epidemie su scala mondiale.
Le pandemie avvengono quando un nuovo ceppo del virus A dell’influenza viene trasmesso all’uomo da un’altra specie animale. Le specie importanti nell’insorgenza di un nuovo ceppo umano sono essenzialmente i suini e i volatili. Questi nuovi ceppi non vengono ostacolati dall’immunità delle persone che hanno contratto precedenti ceppi, e quindi si possono spargersi rapidamente ed infettare moltissime persone. Un esempio di “pandemia” è stato il virus A(H1N1), ribattezzato “La suina”, proprio per le sue origini di trasmissione dal suino all’uomo, che ha avuto origine in Messico nel 2009, estendendosi in breve tempo in più di 80 paesi.
Sintomi
L’influenza solitamente inizia in modo brusco, con una febbre tra i 38 ed i 42 C° (generalmente è più alta nei bambini) a cui seguono sintomi quali: brividi, nausea, spossatezza, sudorazione, dolori muscolari, mal di testa, perdita d’appetito, e problemi respiratori come starnuti a raffica, naso chiuso e congestionato, scolo nasale, mal di gola, tosse (inizialmente secca e poi catarrale).
A questi sintomi si possono talvolta aggiungere manifestazioni a carico del tratto gastrointestinale (nausea, vomito e diarrea), soprattutto nei bambini.
L’inlfuenza stagionale di solito passa nel giro di una settimana, o al massimo due, ma alcuni sintomi, come la tosse, possono persistere per ulteriori giorni, se non settimane, a seconda del trattamento seguito (soprattutto dell’alimentazione seguita) e della predisposizione del soggetto.
I soggetti a rischio
Difficilmente l’influenza stagionale può essere un pericolo mortale per la nostra salute, tutta via esistono dei soggetti potenzialmente a rischio e che quindi più degli altri devono fare attenzione. I soggetti a rischio sono sostanzialmente questi:
- diabetici;
- ipertesi;
- persone affette da problemi respiratori;
- persone con problemi cardiovascolari;
- persone in dialisi;
Di seguito vediamo insieme cosa consiglia il dott. Mozzi per tutti e in particolare per chi è più a rischio, sia riguardo la vaccinazione, sia riguardo alla prevenzione e il trattamento in caso di contagio.
Vaccino si, o vaccino no?
Il vaccino è un prodotto composto da una microscopica quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi, o indeboliti, con lo scopo da stimolare la naturale reazione immunitaria del nostro organismo. I vaccini in pratica sfruttano il meccanismo naturale di difesa dell’organismo, ovvero il sistema immunitario, per ottenere una specifica resistenza alle infezioni e nel caso analizzato, all’influenza.
Il dottor Mozzi si esprime in maniera abbastanza netta e negativa sull’argomento vaccino, considerandola una pratica non soltanto inutile, ma anche dannosa per il nostro organismo. Per cominciare diciamo subito che la quasi totalità dei vaccini, influenzali e non, contengono metalli pesanti come il mercurio, i sali di alluminio e altri coadiuvanti.
Tuttavia il dott. Mozzi inquandra la pericolosità del vaccino per un altro motivo: le moderne vaccinazioni per essere prodotte hanno bisogno di un “ospitante vivo”. I vaccini vengono quindi coltivati in embrioni di pollo, di scimmie o di altri animali e in alcune circostanze si parla addirittura di feti abortiti (per saperne di più).
I vaccini prodotti, per esempio, attraverso gli embrioni di pollo, sono altamente tossici per tutte le persone di gruppo B ed AB, in quanto il pollo possiede antigeni nocivi per il loro gruppo sanguigno. Inoltre in un video particolare che trovate in questa pagina, in cui il dottore tratta di autismo, spiega come questa patologia possa essere direttamente collegata al consumo di latte, cereali con il glutine ed alle vaccinazioni.
In sintesi il dottor Mozzi è assolutamente contrario, non solo ai vaccini influenzali, ma a qualsiasi tipo di vaccinazione e questo vale per tutti, bambini, adulti, anziani e per tutti quei soggetti cosidetti a rischio.
Vaccini e bambini
Per concludere il dottor Piero Mozzi ci spiega che i bambini delle ultime generazioni sono colpiti molto più spesso e pesantemente dall’influenza rispetto a qualche anno fa, proprio per via delle vaccinazioni, non tanto influenzali, ma per le vaccinazioni contro le malattie esantematiche, come il morbillo e la varicella.
Quando non esisteva questo tipo di vaccino, i bambini si ammalavano si di morbillo e di varicella, ma sviluppavano poi un sistema immunitario tale da renderli molto più robusti e resistenti a tutte le malattie future, compresa l’influenza.
Con le vaccinazione a queste malattie ciò non avviene più e i bambini risultano perciò molto più esposti a virus e batteri di quanto non lo fossero in passato. A questo va aggiunta la cattiva alimentazione dei bambini moderni, che vengono rimpinzati di schifezze già dai primi mesi di vita (latte in polvere + biscotti agglutinati) per poi proseguire per tutta l’età dello sviluppo con colazioni dolci a base di latte e merendine, merendine anche a scuola e magari merendine anche nel pomeriggio a merenda! Con la conseguenza che si ammalano molto più spesso e molto più pesantemente, sviluppando col tempo patologie anche gravi.
Prevenire l’influenza
Dunque secondo il dottor Mozzi non è necessario la vaccinazione per prevenire l’influenza. E’ invece molto importante:
- una corretta alimentazione;
- uno stile di vita poco sedentario;
- un ambiente notturno arieggato e freddo.
La dieta invernale
L’alimentazione, secondo il dottor Piero Mozzi, resta il modo migliore per prevenire la maggior parte dei malanni, tra cui l’influenza, in quanto costituisce la base per irrobustire, o danneggiare, nel caso in cui l’alimentazione sia sbagliata, il nostro sistema immunitario. Per corretta alimentazione si intende un alimentazione giusta per il proprio gruppo sanguigno e consona a quello che è il clima freddo invernale.
In particolare i cibi che vanno limitati in questo periodo sono quelli più zuccherini, come i dolci e la frutta.
Non sai che cos’è la dieta del gruppo sanguigno?
Il primo presupposto per seguire un alimentazione sana e corretta è conoscere il proprio gruppo sanguigno. Se non sai assolutamente di cosa sto parlando di
consiglio di leggere questa guida pratica sulla dieta del dott. Mozzi, troverai tutte le informazioni che fanno al caso tuo.
Se proprio vogliamo mangiare della frutta è meglio limitarne il consumo mangiandola solo a colazione. Secondo il dottor Mozzi la frutta, di cui tutti parlano tanto bene, se si esagera e se ne mangia troppa, è in realtà un alimento che può arrecare più di qualche problema, soprattutto per le persone di gruppo sanguigno 0, che d’inverno è meglio che ne stiano proprio alla larga. Soprattutto a quest’ultimi la frutta può dare problemi muscolari, articolari (come ad esempio dei dolori ai gomiti, alle spalle e ai ginocchi), dolore cervicale, geloni alle estremità, ecc.
Il dottor Mozzi ci fa riflettere sul fatto che d’inverno difficilmente troviamo frutta appesa agl’alberi. Se eslcudiamo gli agrumi, gli ultimi frutti di stagione sono i cachi, dopo di che non c’è più nulla fino all’arrivo della stagione primaverile.
Per quanto riguarda gli agrumi, sono ok limoni e pompelmi, che vanno bene per tutti i gruppi sanguigni e contengono poco fruttosio. Arance, mandarini e mandaranci, per tutti tranne che per le persone di gruppo sanguigno B, sono assolutamente da evitare. Questi agrumi, che hanno la fama di essere stracolmi di vitamina C, sono in realtà una grandissima fonte di problemi, incominciando proprio da patologie di carattere respiratorio, come tossi, bronchite, catarro, per finire con infiammazioni a livello muscolare ed articolare.
Se vogliamo assumere della vitamina C, oltre alle verdure, il dottor Mozzi ci consiglia le bacche di rosa canina, una particolare bacca che cresce in quasi tutta Italia e che resiste a temperature di oltre -20 C°. E’ il frutto nostrano che in assoluto contiene più vitamina C, molto più delle arance.
Della frutta che troviamo in abbondanza anche è inverno, è quella secca oleaginosa, come le noci e le mandorle, povere di carboidrati e ricche di proteine e di grassi buoni, utilissimi per difenderci dai climi rigidi invernali. Il dottor Mozzi ci consiglia quindi di evitare la frutta zuccherina e di mangiare invece della frutta secca, anche tutti i giorni, ma senza esagerare (esempio di consumo al giorno: 3-4 noci, o 5-6 mandorle, o 5-6 nocciole); l’eccesso può portare a problemi come emorroidi ed herpes labiale.
Una piccola nota sui dolci, che come già detto il dott. Mozzi ci consiglia di limitare, ma non necessariamente evitare del tutto, poi dipende sempre dai problemi che ogni persona ha. In ogni caso ci sono dei dolci che vanno meglio di altri. Tutti, tranne le persone di gruppo B, dovrebbero evitare tutti quei dolci contenenti latte e derivati e tutti quanti dovrebbero cercare di evitare i dolci contenenti farine con il glutine.
Il dottor Mozzi consiglia alcuni dolci che possono andare bene, ovviamente senza mai esagerare:
- cioccolato fondete;
- brutti ma buoni: biscotti fatti solo con albume, zucchero e mandorle tritate o nocciole tritate (le nocciole non vanno bene per le persone di gruppo B ed AB).
- torrone: meglio quello senza l’ostia sopra;
- croccante;
- castagnaccio: torta fatta con la farina di castagne, va bene per tutti i gruppi sanguigni.
Importantissimo è anche l’apporto di vitamine e sali minerali dato dalla verdura di stagione, sia cruda che cotta. Le verdure consigliate dal dottor Mozzi sono soprattutto quelle che fanno parte della famiglia delle cicorie, come la scarola (indivia) e la catalogna, mentre sconsiglia la lattuga, che d’inverno viene coltivata nelle serre ed è stracarica di concimi chimici e pesticidi. Se si lessano le verdure, per non sprecare niente, sarebbe buona norma bere anche l’acqua di cottura, visto che molti nutrienti finiscono inesorabilmente nell’acqua e buttandola andrebbero persi.
Infine l’apporto proteico dev’essere sempre uno dei capi saldi della nostra alimentazione, in estate e ancora di più in inverno. Il dott. Mozzi fa l’esempio dei popoli del nord, che da secoli prosperano e resistono a temperature estreme consumando carne e pesce, soprattutto crudi. Questo non vuol dire che anche noi dobbiamo mangiare carne cruda, ma ben venga la carne e il pesce adatti per il nostro gruppo sanguigno. Per il gruppo sanguigno A molto meglio il pesce della carne. Da evitare per tutti la carne di maiale.
Tra le cose da evitare, sicuramente rientrano latte vaccino e derivati (yogurt, formaggi, burro, panna, dolci cremosi, ecc.), che tranne per le persone di gruppo B, risultano nocivi per tutti.
Dormite al freddo, ma ben coperti!
I virus prosperano molto di più in un luogo caldo rispetto ad uno freddo e diventa quindi molto più facile beccarsi un malanno restando molto tempo al chiuso e al caldo. Questo è valido di giorno, ma lo è tanto di più la notte, mentre dormiamo.
Secondo il dottor Mozzi è fondamentale mantenere la stanza ad una temperatura bassa, al di sotto dei 15 C°, con le finestre aperte per favorire il giusto ricambio d’aria e ben coperti, per mantenere il corpo al caldo. Il dottore ci spiega infatti come uno dei grandi equilibri di cui il nostro corpo ha bisogno, oltre a quello acido-basico, è l’equilibrio termico. D’estate questo equilibrio viene mantenuto attraverso la sudorazione che ha il compito di espellere tossine e allo stesso tempo mantenere la temperatura del corpo bassa.
In inverno ciò non avviene e le tossine possono essere espulse solamente attraverso tosse e catarro (per questo motivo, quando ci alimentiamo in maniera sbagliata, tendiamo a produrre catarro). I polmoni, per mantenere l’equilibrio termico interno dei nostri organi, hanno dunque la necessità di inspirare aria fredda ed espirare aria calda.
Trattamento dell’influenza
Vediamo ora qual’è il trattamento da seguire per una persona affetta dal virus dell’influenza (sia esso stagionale, o di qualsiasi altro tipo), che capisce di avere quelli che sono i primi sintomi di questa malattia, o che proprio ha la febbre:
Il riposo
Innanzitutto la persona malata deve stare a riposo, a letto, in una stanza a temperatura bassa, al massimo 14-15 C°, con le finestre e porte aperte per far circolare l’aria, ma rimanendo con il corpo sempre al caldo, quindi ben coperti. Una temperatura bassa diminuisce la velocità di propagazione del virus e allo stesso tempo da modo al malato, respirando aria fredda, di abbassare la propria temperatura interna e di conseguenza la febbre.
Il digiuno
Inizialmente è meglio tenere il paziente completamente a digiuno, o tutt’al più dandogli da bere ogni tanto dell’acqua tiepida con una leggera aggiunta di succo di limone, senza zucchero, senza miele o altri dolcificanti. Niente frutta, o succhi di frutta, niente spremute d’arancia, niente tè, niente cereali (pasta, pane, riso, ecc.), niente patate (tranne che per i gruppi B ed AB) niente carne di maiale (tipo il prosciutto cotto che spesso viene dato ai malati), niente carne rossa e soprattutto niente dolci, latte e derivati del latte. Al limite se ha fame possono andare bene delle verdure, o un brodo vegetale bello caldo (per i gruppi 0 ed A sempre senza patate e per i gruppi 0 è sempre meglio aggiungere un po’ di sale, onde evitare di provocare acidità di stomaco).
Anche il brodo di pollo, ben sgrassato, è un vero e proprio tocca sana per chi è influenzato, l’importante è che non venga dato a chi è di gruppo B ed AB, in quanto il pollo è nocivo per queste persone. Per sgrassare il brodo di pollo basta lasciarlo a riposo in un pentoliono stretto e profondo fino a che non si fredda e non si forma una patina di grasso ben visibile. Basta prendere un cucchiaio e togliere quella patina e il brodo sgrassato è bello che pronto.
Il dott. Mozzi consiglia anche l’acqua di cottura della catalogna, che è una cicoria, magari con un aggiunta di succo di limone; un ottimo rimedio naturale in caso di febbre, con cui si fa il pieno di liquidi e sali minerali, quindi utilissimo per reidratare la persona spossata dall’influenza. In alternativa alla catalogna si può usare l’acqua di cottura del finocchio, oppure delle cipolle.
Niente antibiotici
Ricordo inoltre, che in caso di influenza, è sconsigliatissimo l’uso di antibiotici, in quanto oltre che del tutto inutili contro i virus (gli antibiotici si usano solo in caso di infezioni batteriche), gli antibiotici finiscono per indebolire inevitabilmente il nostro sistema immunitario e di conseguenza peggiorano e prolungano lo stato di malattia.
Rimedi naturali contro la febbre alta
La febbre non è altro che un aumento della temperatura corporea (sopra i 37 C°) e non è una malattia, bensì un sintomo ad un problema che può essere dovuto a un infezione virale (come l’influenza), batterica, oppure in seguito ad una intossicazione alimentare. La febbre è anche un meccanismo di autodifesa dell’organismo per contrastare la propagazione di virus e batteri; più la febbre è alta e maggiore è il numero di batteri che viene distrutto.
Quindi il dott. Mozzi ci suggerisce di non temere i picchi di febbre alta, inoltre, ci dice anche che non sarà mai la febbre alta da sola a dare complicanze come le convulsioni, spesso temute soprattutto nei bambini, ma la causa principale è quasi sempre da trovare nella cattiva alimentazione, che provoca un intossicazione alimentare e infine le convulsioni. In particolare i principali alimenti che possono portare a un intossicazione tale, da provocare le convulsioni, sono i latticini ed i salumi di maiale.
In genere lo stato febbrile dovrebbe durare al massimo 4-5 giorni, ma in caso dovesse persistere, oltre al riposo ed a una dieta molto parca, il dottor Mozzi ci da alcuni rimedi naturali, utili per aiutare l’organismo e disintossicarsi ed abbassare la febbre.
I primi due rimedi consigliati dal dottore, che sono anche i più efficaci, sono il clistere e il cataplasma di argilla. Entrambi sono stati già ampiamente trattati in un altro articolo, quindi per un approfondimento del come e quando applicare clistere e cataplasma di argilla vi rimando alla lettura di questo link: “i rimedi naturali del dottor mozzi“. Entrambi questi rimedi hanno lo scopo di sbloccare la digestione e di conseguenza depurare l’organismo, facilitando di fatto la guarigione. Oltre ai due rimedi sopra citati, il dottor Mozzi consiglia anche l’impacco freddo da applicare sull’addome e le fasciature frede.
Impacco freddo sull’addome
La persona affetta da influenza va messa a letto in posizione supina, poi si prende un asciugamano, lo si bagna con dell’acqua fredda, lo si strizza, si piega a formare un quadrato della dimensione dell’addome, si applica sull’addome del malato e infine si applica una fasciatura tutto intorno per evitare che l’asciugamano si possa muovere. Se la persona malata sente troppo freddo, si può mettere una borsa d’acqua calda in fondo ai piedi. E’ sempre meglio tenere un cuscino sotto le ginocchia, per poter dormire più agevolmente con la pancia rivolta verso l’alto.
Gli impacchi freddi vanno fatti sempre a digiuno, prima di andare a dormire e la persona va tenuta al caldo sotto le coperte e ben vestito, ma con una temperatura della stanza sempre abbastanza bassa, più o meno tra gli 8 e i 15 C°, non di più.
Questo rimedio naturale serve per trasferire il calore dagli organi interni, ovvero dall’intestino, alla pelle, che automaticamente cede calore all’asciugamano freddo, infatti la mattina il malato si sveglierà e noterà che l’asciugamano sarà molto caldo. Cedendo calore gli organi interni si sfiammano e la digestione viene sbloccata. Sbloccando la digestione andremo a curare la causa del problema e non soltanto il sintomo.
Fasciature fredde e frizioni fredde
Le fasciature fredde e frizioni fredde al pari dell’impacco freddo, hanno lo scopo di ridurre il calore degli organi interni, di sbloccare la digestione e di conseguenza ridurre anche la febbre.
Per le fasciature fredde si utilizza sempre un asciugamano, lo si bagna, lo si strizza e si fasciano inizialmente le gambe, una per volta tenendo l’asciugamano a contatto con la pelle per 5-10 minuti e poi si cambia arto facendo gamba destra, gamba sinistra, braccio destro e braccio sinistro e poi si ricomincia. Da ripetere almeno un 4-5 volte e ogni volta ribagnate l’asciugamano.
Nel caso in cui le fasciature fredde non siano sufficienti a ridurre la febbre, possiamo ricorrere alle frizioni fredde. Per le frizioni fredde si utilizza ugualmente un asciugamano da bagnare con acqua fredda e successivamente strizzare e poi si friziona tutto il corpo del malato, bagnando la pelle di tutto il corpo, tranne collo e testa, partendo dalle spalle (parte anteriore) fino ai piedi e poi dietro le spalle, fino ai polpacci.
Fatto questo il malato si rimette a letto sotto le coperte. Le frizioni fredde vanno fatte a distanza di almeno mezz’ora, o un ora l’una dall’altra, dando il tempo al corpo di livellare la temperatura.
Fitoterapici contro l’influenza
Vediamo ora quali sono i rimedi fitoterapici, ovvero quei rimedi naturali a base di erbe officinali, come infusi, tinture madri e gemmoderivati, che il dottor Mozzi ci consiglia per fronteggiare l’arrivo dell’inverno.
Le prime tre piante/bacche consigliate dal dott. Mozzi, che non dovrebbero mai mancare nelle case degli italiani, sono:
- Tintura madre di Echinacea (adatta a tutti tranne che alle persone di gruppo 0);
- Gemmoderivato di Ribes nero (adatto a tutti);
- Gemmoderivato e bacche di Rosa canina (adatto a tutti).
Tutte e tre hanno il potere di innalzare le difese immunitarie del nostro organismo e quindi di aumentare la resistenza contro virus e batteri di ogni tipo, influenza compresa. Questi fitoterapici possono essere assunti sia a scoppo preventivo, sia a scopo curativo. L’echinacea è sconsigliata alle persone di gruppo 0, in quanto può dare problemi di fegato.
In particolare il dott. Mozzi ha notato che molte persone appartenenti al gruppo sanguigno 0, in seguito dell’assunzione di tintura madre di Echinacea, hanno avuto un incremento delle Transaminasi. Ribes nero e rosa canina sono invece dei rimedi adatti a tutti i gruppi sanguigni. Le bacche di rosa canina possono essere mangiate come della normale frutta, con la differenza che sono bacche che resistono a temperature glaciali e quindi adatte proprio alla stagione invernale. Sono ricchissime di vitamina C, sali minerali e di altre sostanze in grado di migliorare le nostre difese immunitarie.
In caso di febbre alta e prolungata, un antipiretico straordinario, presente in abbondanza in natura, è il sambuco e in particolare i fiori. Si possono usare i fiori essiccati per fare degli infusi, oppure, acquistare la tintura madre direttamente in erboristeria. Il dott. Mozzi lo consiglia al posto della classica tachipirina, in quanto ugualmente efficace, ma del tutto naturale.
Altri rimedi fitoterapici, utili in questo caso per problemi dell’apparato respiratorio, come tosse, mal di gola, catarro, naso chiuso, ecc. e quindi sempre strettamente collegati ai sintomi influenzali, sono:
- Tintura madre di Elicriso;
- Tintura madre di Ginepro (adatto a tutti tranne che alle persone di gruppo 0);
- Tintura madre di Timo.
Video sui problemi dell’apparato respiratorio
Tempo fa, su youtube, era presente un video di Telecolor dove il Dott. Mozzi parlava nello specifico di influenza e di rimedi per l’influenza. Quel video purtroppo è stato cancellato dai proprietari. Tuttavia è ancora presente la puntata dove il dottore tratta di problemi dell’apparato respiratorio. Eccolo qui: